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Cultura

ROMA ANTICA Il culto di Honos

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ROMA ANTICA Il culto di Honos

ROMA ANTICA Il culto di Honos. Personificazione divinizzata dell’Onore, forse specificamente dell’Onore militare. Fin dall’età repubblicana, almeno dal III sec. a.C., ebbe un intenso culto.

Honos era strettamente connesso con Virtus, il Valore guerriero. Sia nelle fonti letterarie ed epigrafiche che in quelle monumentali i due appaiono quasi sempre assieme. La più antica sede del culto di Honos a Roma fu il tempio extra portam Collinam costruito probabilmente nei primi decennî del III sec. a.C.. Un secondo tempio nel 234 a.C. alle pendici del Celio, presso porta Capena, da Quinto Fabio Massimo Verrucoso. In seguito restaurato da Marcello, il conquistatore di Siracusa. Nel 205 il figlio di quest’ultimo dedica il tempio al culto di Honos e Virtus. Alle due divinità associate sarà votato e costruito da Caio Mario con le spoglie della guerra cimbro-teutonica un terzo tempio detto poi della Virtus Mariana. Quest’ultimo forse si trovava sulle pendici del Campidoglio.

LA FESTA

Nella prima età imperiale il culto ha già una considerevole importanza. Augusto interviene personalmente fissando al 29 maggio la data della festa di Honos e Virtus. Fuori Roma una aedes Honoris è ricordata in una iscrizione di Pozzuoli, un’altra a Terracina menziona dei ludi Honoris et Virtutis. Innumerevoli le epigrafi che, almeno fino al III secolo dell’Impero, attestano nelle più lontane province la presenza di questo culto. In Africa, nelle Gallie, nel Norico, nella Pannonia sono note iscrizioni votive che ne testimoniano la diffusione e il carattere spiccatamente militare.

LA PERSONIFICAZIONE

Di non minore importanza i monumenti figurati che concordano nel presentare Honos come personificazione maschile. Quasi sempre un giovane coperto di pallio su una spalla e nella parte inferiore del corpo. Torace ignudo e recante in una o ambedue le mani attributi, tra i quali cornucopia e ramo d’ulivo. Non si può escludere che da questi caratteri iconografici sia legittimo risalire a una differenziazione nel culto tra Honos e Virtus. Quest’ultima è infatti rappresentata con attributi militari (elmo) come divinità guerriera. È all’inizio dell’età imperiale che le rappresentazioni di Honos assumono questo carattere sia su numerose monete con le loro varianti, sia nella glittica, nel rilievo e nella toreutica. Non mancano i monumenti di dubbia interpretazione tra i quali un rilievo dell’arco traianeo di Benevento.

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