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Cultura

ROMA ANTICA Il culto di Leucotea

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ROMA ANTICA Il culto di Leucotea

ROMA ANTICA Il culto di Leucotea. Nome (la dea bianca) di Ino, mitica figlia di Cadmo e di Armonia e moglie del re tebano Atamante. Perseguitò i figli che questi aveva avuto da Nefele: Elle e Frisso.

Per vendetta di Era, adirata per l’ospitalità concessa al fanciullo Dioniso, figlio di Zeus e di Semele sorella di Ino, Atamante impazzito scambiò il figlio Learco per un cervo e l’uccise. Presa dalla stessa follia Ino si gettò con l’altro figlio Melicerte in mare, dove furono trasformati lei nella dea Leucotea e il figlio nel dio Palemone (con cui i Romani identificavano Portuno). Nell’Odissea la dea offre a Ulisse, sbattuto dalla tempesta, il suo cinto grazie al quale l’eroe può approdare alla terra dei Feaci. Il suo culto si diffuse ovunque e anche in Italia. Qui Leucotea si sovrappose alla Mater Matuta latina ed ebbe un tempio nel Foro Boario.

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