Cronaca
Da oggi aumentano le spese di notifica per le multe
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ROMA Da oggi scatta l’aumento per le spese di notifica delle multe stradali recapitate da Poste Italiane.
La tariffa sulle multe ha subito un aumento del 40%. L’importo dovuto per la spedizione dei plichi più diffusi, quelli con un peso fino a venti grammi, da ora in poi sarà infatti di 9,50 euro anziché di 6,70. L’Asaps, associazione dei sostenitori e degli amici della polizia stradale, fa notare che in molti Comuni le spese di accertamento e notifica da pagare con le multe arriveranno a rasentare i 20 euro. Effetto perverso considerando che per molte violazioni la sanzione ammonta a 29,40 euro.
Praticamente le spese extra andranno quasi ad eguagliare l’importo stesso della contravvenzione. L’aumento è l’ultimo di una serie di rincari che hanno colpito gli automobilisti in seguito all’adeguamento delle sanzioni amministrative all’inflazione. La stangata non riguarda solo le sanzioni stradali ma tutti gli atti giudiziari. All’origine dell’aumento vi è la decisione del governo di reintrodurre la cosiddetta Can, ossia la comunicazione di avvenuta notifica, effetto destinato ad aumentare il numero di spedizioni necessarie per ciascun verbale.
Poste Italiane perciò è corsa ai ripari. Nelle settimane scorse ha annunciato con un avviso pubblicato sul proprio sito la variazione delle condizioni di offerta del servizio relativo all’invio degli atti giudiziari: «Applicato un importo aggiuntivo forfettario pari a 2,70 euro per le spese relative alle comunicazioni di avvenuta notifica e di avvenuto deposito che saranno eventualmente emesse». L’ultima legge di Bilancio ha reintrodotto la Can in materia di notificazioni di atti a mezzo posta dopo che fu abolito nel 2018.
La legge stabilisce che «se il plico non è consegnato personalmente al destinatario dell’atto l’operatore postale allora è tenuto ad avvisare quest’ultimo dell’avvenuta notificazione dell’atto per mezzo di una lettera raccomandata». La nuova tariffa potrebbe essere rivista al rialzo già a partire dal 2020. Poste Italiane ha sottolineato che l’importo forfettario aggiuntivo è calcolato in base al numero di notifiche che in passato hanno richiesto l’invio di una comunicazione di avvenuta notifica o di avvenuto deposito.
Se l’incidenza di tali comunicazioni è superiore al previsto l’importo verrà revisionato alla fine dell’anno. In questo caso la variazione delle condizioni dell’offerta sarà comunicata con un preavviso di 30 giorni. L’unico modo per risparmiare sulle spese è aprire una casella Pec. Il ricorso alla posta elettronica certificata consente di abbattere in maniera significativa i costi legati alla spedizione dei verbali. Dal 2018 infatti gli organi di polizia sono obbligati a notificare i verbali anche per via telematica. Stando agli ultimi dati alla fine del 2018 le caselle Pec registrate in Italia erano solo 9.837.000.
Molti corpi, tra cui la Polizia stradale, per giunta devono ancora adeguarsi alle nuove modalità di trasmissione. Quest’anno per le sanzioni amministrative è scattato anche l’adeguamento biennale all’inflazione (del 2,2%). L’importo dovuto per eccesso di velocità pari o inferiore a 10 chilometri orari è passato da 41 a 42 euro, quello per eccesso di velocità fra 10 e 40 chilometri orari è passato da 169 a 173 euro. La sanzione per omessa revisione del veicolo è salita da 169 a 173 euro. Per le infrazioni alle zone Ztl si pagano ora 83 euro anziché 81.
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Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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