Cronaca
ROMA San Cesareo sotto assedio: vedette sui balconi
ROMA San Cesareo sotto assedio. Troppi furti nelle abitazioni, non si dorme più. Occhi aperti anche la notte per tenere alla larga batterie di ladri.
<strong>ROMA San Cesareo sotto assedio. Da un mese, secondo i residenti, dei malviventi si aggirano per la zona in cerca di abitazioni da svaligiare. L’ultimo tentativo nella notte tra sabato e domenica. “Da me hanno solo tagliato la recinzione”, racconta Ciro, uno dei residenti di zona Colle Nobeletto. Per lui danni contenuti, ma qualcun altro è stato più sfortunato in zona. Come a via del Carzolese, via della Pidocchiosa o nelle frazioni vicine di Colle di Fuori (Rocca Priora) e Carchitti (Palestrina). Perché i ladri in questione sarebbero talmente spregiudicati da colpire anche con i padroni di casa all’interno delle abitazioni. “Sempre ieri sera – continua Ciro – hanno spaccato una porta finestra e i proprietari se li sono trovati davanti. Abbiamo sentito anche gli spari di una scacciacani”.
Nel piccolo comune a sud est di Roma i carabinieri agiscono subito dopo le telefonate in caserma ma non è facile acciuffare i malviventi tra strade di campagna fitte di boscaglia e rovi. Dalla caserma minimizzano. Nessuna escalation di furti, secondo i militari, che parlano di meno di una decina di denunce. Ma la paura dei residenti è testimoniata dalla nascita di gruppi Facebook e Whatsapp per scambiarsi segnalazioni. “Nessuna ronda” afferma Michele, amministratore del gruppo Sicurezza e controllo ambientale e territoriale di San Cesareo. “Siamo contro la violenza e l’uso indiscriminato di armi. Soprattutto da parte di cittadini esasperati. Però siamo sotto assedio da più di un mese. So di un ragazzo che per bloccare i ladri si è beccato una sprangata sul braccio. Noi facciamo quello che possiamo ma passare da un mese tutte le notti sul balcone con le lampadine comincia a diventare pesante”. Il gruppo Facebook ha superato i 700 iscritti, mentre il sondaggio social per chiedere più controlli è a quota 200 adesioni. “Così non ci sentiamo sicuri. La prossima settimana lanceremo una petizione vera e propria” annuncia Michele.