Cronaca
ROMA Weekend di fuoco nella capitale: strade chiuse e bus deviati
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ROMA Weekend di fuoco. Nel fine settimana nella capitale alcune strade verranno chiuse e diverse linee di bus saranno deviate.
ROMA Weekend di fuoco, diversi gli eventi in programma. Questa sera al Circo Massimo il concerto di Roger Waters e a Ostia il Lazio Pride. Domenica il Disability Pride nelle strade della Capitale. Per l’evento al Circo Massimo con inizio alle 21,30, come informa Agenzia per la mobilità, alcune strade già sono state chiuse al traffico: via dei Cerchi, tra piazza di Porta Capena e via di San Teodoro, e via dell’Ara Massima di Ercole, fra via del Circo Massimo e via dei Cerchi, in direzione via dei Cerchi. Da questa mattina alle 5 di domenica saranno vietate alla circolazione anche via del Circo Massimo, da viale Aventino a via Ara Massima di Ercole, e via della Greca. Deviate le linee di bus. Dalle 23 di sabato chiusa la stazione Circo Massimo della metro B.
Dalle 7.30 in via delle Isole Curzolane sono in programma lavori sulle condutture idriche. Oggi la strada verrà chiusa sulla carreggiata da via delle Vigne Nuove a via Val Melaina. Domani lo stop sarà in senso contrario. Deviate le linee di bus. Domenica, dalle 17.30 alle 20, il Disability Pride tra piazza Venezia, via del Corso e piazza del Popolo che saranno temporaneamente chiuse al traffico. Brevi stop per le linee di bus.
A Ostia quest’oggi, dalle 15 alle 21, il corteo del Lazio pride sfilerà da viale Cardinal Ginnasi a piazzale Magellano passando su via Vincenzo Vannutelli, piazza della Stazione Vecchia, via Armando Armuzzi, piazzale della Posta, viale della Marina, piazzale dei Ravennati, lungomare Paolo Toscanelli. Possibili deviazioni o brevi stop per i bus.
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Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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