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ROMA ANTICA I Portunalia

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ROMA ANTICA I Portunalia

ROMA ANTICA I Portunalia erano delle feste in onore di Portuno, il Dio romano dei porti e delle porte.

<strong>ROMA ANTICA I Portunalia. Nella sua più antica accezione Portuno appartiene al ciclo di Giano ed è collegato con la porta e con la casa in genere. Per questo motivo veniva raffigurato con la chiave in mano. E poiché il porto è come la porta di entrata e di uscita delle merci Portuno divenne anche dio dei porti. In queste vesti gli venne dedicato un tempio presso il ponte Emilio dov’era lo scalo delle merci (tempio identificato da taluni con quello rotondo, detto di Vesta, presso l’attuale ponte Palatino), un proprio sacerdote e una festa che cadeva il 17 agosto (giorno della dedicazione del tempio) e che il tardo calendario filocaliano chiama Tiberinalia.

PORTUNO E TIBERINO

Portuno e Tiberino, entrambi figli di Giano, erano tra le più antiche divinità italiche. Il primo, dio degli attraversamenti d’acqua (come il medioevale S. Cristoforo) e dei passaggi. Come Tiberino, il fiume Tevere, sul quale fu il primo porto di Roma. Il suo culto, antichissimo, ci porta nella religiosità romana più profonda. A Roma era curato da uno dei dodici flamini minori, il Flamine Portunale. La sua festività era denominata Portunalia.

I TIBERINALIA

Nel tardo calendario filocaliano la festa viene chiamata Tiberinalia, nome derivato dall’essere celebrata al Porto Tiberino dove si trova il tempio di Portuno. La struttura è un tempio romano di epoca repubblicana situato nell’attuale piazza della Bocca della Verità, dove anticamente si trovava il Foro Boario, poco distante dal Tempio di Ercole e dal più antico porto tiberino. Il tempio ebbe a lungo la denominazione di “tempio della Fortuna Virile” e fu identificato solo negli anni venti con il tempio dedicato al dio Portuno. Nel IX secolo il tempio venne mutato in chiesa cristiana prima con il nome di Santa Maria Secundicerii, quindi come Santa Maria Egiziaca patrona delle prostitute. La chiesa venne eliminata per ripristinare l’antico aspetto del tempio nel 1916. L’inserimento della struttura ecclesiastica mantenne intatto l’esterno. All’interno sono ancora visibili gli antichi affreschi altomedioevali che narrano la storia della santa.

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