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ROMA ANTICA Il giorno degli Imperatori

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ROMA ANTICA Il giorno degli Imperatori

ROMA ANTICA Il giorno degli Imperatori. Il 31 agosto sono nati due Imperatori che hanno scritto la storia di Roma: Caligola e Commodo.

<strong>ROMA ANTICA IL GIORNO DEGLI IMPERATORI

CALIGOLA

Nel 12 d.C. nasce ad Anzio Caio Giulio Cesare Germanico, Caligola. Figlio di Druso Maggiore e di Antonia Minore. Adottato da Tiberio nel 4 d. C., sposò Agrippina Maggiore. Alla morte di Augusto si trovava in Gallia per un censimento e dovette accorrere sul Reno a sedare una sollevazione dei legionari. Iniziò quindi una serie di spedizioni in Germania (14-16 d. C.) per riscattare la sconfitta di Varo e liberare l’Impero dal pericolo costituito da Arminio. Nel 16 d.C. fu richiamato e inviato con poteri straordinari in Oriente, dove attuò importanti provvedimenti. Qui ebbe problemi con Calpurnio Pisone, proconsole della Siria. A tal punto che quando morì. Pisone venne accusato di veneficio ma poi fu assolto. La Tavola Ebana attesta gli onori eroici tributatigli nel dicembre del 19 poco dopo la sua morte. Caligola fu oratore e scrittore. Restano di lui gli Aratea, libera versione dei Fenomeni di Arato, e frammenti di un’opera che si suole denominare Prognostica.

COMMODO

Marco Aurelio Commodo Antonino nasce a Lanuvio nel 161 d.C.. Figlio di Marco Aurelio, nel 176 fu nominato imperator dal padre. Alla morte di quest’ultimo (180) combatteva con lui al confine danubiano. Obbligati alla pace i Quadi e i Marcomanni venne a Roma dove instaurò un regime di corruzione e di terrore. Nel 182 una congiura ordita dalla sorella Lucilla e dal cugino Ummidio Quadrato fu scoperta e portò alla morte dei congiurati. Commodo fece poi uccidere la moglie Crispina, accusata di adulterio, Tarrunteno Paterno, giureconsulto ed ex prefetto del pretorio accusato dal nuovo prefetto Perenne, quindi lo stesso Perenne con moglie e figli, poi il favorito Cleandro che aveva tenuto per qualche tempo il potere. Con maniaca esaltazione assunse il nome e gli attributi di divinità, specialmente di Ercole, e dette il titolo di Commodianus al Senato e a Roma. Pubblicamente si esibiva come atleta e cacciatore di fiere nell’anfiteatro. Ma una nuova congiura, ordita dalla concubina Marcia, dal maggiordomo Ecletto e dal prefetto del pretorio Emilio Leto, ebbe successo, e Commodo venne ucciso dal gladiatore Narcisso (192). Il racconto dell’omicidio dell’imperatore ha ispirato il film “Il Gladiatore”.

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