Cultura
ROMA ANTICA Il Sacco di Roma
ROMA ANTICA Il Sacco di Roma. Ad effettuare l’incursione nell’anno 846 furono truppe saracene africane e sarde. Gli arabi espugnarono senza problemi le fortificazioni di Ostia. Dopodiché giunsero a Roma dalla foce del Tevere con 73 navi, undicimila uomini e 500 cavalieri.
<strong>ROMA ANTICA Il Sacco di Roma. Già nell’830 altri pirati saraceni avevano devastato le aree abitate della campagna romana giungendo fino alle Basiliche di San Pietro e San Paolo. Poi penetrarono fino a Subiaco dove distrussero l’abitato e il Monastero. Sedici anni dopo, nell’846, l’attacco venne ripetuto con maggiore violenza. Nella notte tra il 24 e il 25 agosto i pirati dopo aver attaccato e saccheggiato Centumcellae, Porto (l’odierna Fiumicino) e Ostia, si spinsero fino a Roma. Non riuscendo a penetrare le Mura Aureliane, costruite per resistere ad eserciti numerosi e dotati di artiglieria, si accanirono allora sulle due Basiliche fuori le mura: San Pietro e San Paolo.
San Pietro era difesa da una guarnigione di soldati composta da Franchi, Frisoni, Longobardi e Sassoni. Ma, nonostante una accanita resistenza, questi vennero completamente sterminati. I saraceni quindi saccheggiarono la Basilica. Ne asportarono tutto i tesori e ne distrussero le immagini sacre. Quindi si accanirono sulla popolazione del contado. Mentre per quanto riguarda la Basilica di San Paolo le fonti riportano che mentre i pirati musulmani erano intenti a riservare lo stesso trattamento dell’altra Basilica vennero attaccati improvvisamente dai contadini della zona che li dispersero non permettendogli di completare lo scempio.