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DICIOTTI Irreperibili 50 migranti ospitati a Rocca di Papa

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DICIOTTI Irreperibili 50 migranti ospitati a Rocca di Papa

DICIOTTI Irreperibili 50 migranti ospitati a Rocca di Papa: le parole della Caritas.

DICIOTTI Irreperibili 50 migranti ospitati a Rocca di Papa. A comunicarlo il Ministero dell’Interno, primo ad annunciare l’allontanamento dei migranti maggiorenni affidati alla Cei o al centro di Messina. Il Viminale ha rivisto al rialzo il dato iniziale di 40 migranti, precisando altresì che il numero è ancora in aggiornamento.

Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti – il commento del Ministro Salvinierano così ‘bisognosi’ di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati? È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono ‘scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame’. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi“.

Del gruppo, sei si sarebbero allontanati già venerdì 31, primo giorno di trasferimento. Altri 2 eritrei destinati alla diocesi di Firenze sono poi fuggiti il 2 settembre, uniti ad altri 19, di cui non si hanno più notizie dal 3 settembre, e 13, destinati a varie diocesi e spariti ieri. Quattro avrebbero fatto invece perdere le loro tracce quando erano ancora a Messina.

In queste ore – riferiscono dal Viminale – si stanno svolgendo altre verifiche per accertare il numero esatto degli irreperibili, tutti maggiorenni, e la loro nazionalità. Almeno 6 di loro sarebbero originari delle Isole Comore. Tutto il gruppo si era limitato a “manifestare l’interesse per formalizzare la domanda d’asilo“. Dopo essere stato identificato con rilievi fotodattiloscopici, era stato poi inserito in un sistema digitale europeo. Non si esclude che possa contenere più persone di quanto stimato.

È un atto gravissimo“, le parole del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. “Ho pensato all’Ue e alle sue responsabilità. Se l’Ue avesse condiviso la gestione non sarebbe accaduto. È l’esempio che il problema migratorio non può essere gestito solo dall’Italia“.

I primi a dare la notizia sono stati i sottosegretari agli Interni Stefano Candiani e Nicola Molteni. “Ricordiamo che, per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato“, hanno detto. “Erano così disperate che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove. È L’ennesima prova che chi sbarca in italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e di chi usa gli immigrati per fare business“.

È allontanamento volontario, non fuga“, precisa il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu. “Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa“. Del gruppo farebbero parte due eritrei attesi a Bologna e quattro migranti già arrivati a Frosinone. Episodi di cui le questure di Roma e Frosinone sono già a conoscenza. Il direttore della Caritas conferma però che il numero va “ben oltre“.

Queste persone – spiega Soddudavanti ad una situazione di affidamento o prima o dopo avrebbero potuto scegliere di allontanarsi volontariamente” perché la struttura che li accoglie non ha il compito di trattenerli. I migranti che si sono resi irreperibili “potranno chiedere asilo ricominciando quella procedura che era stata avviata nelle nostre strutture, a partire dal centro di accoglienza straordinaria” Mondo Migliore.

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Roma, Labbucci (Municipio I): “Con più strisce blu meno auto in sosta selvaggia, scelta giusta”

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Roma, Labbucci (Municipio I): “Con più strisce blu meno auto in sosta selvaggia, scelta giusta”

(Adnkronos) – “La delibera della Giunta Capitolina che riduce i parcheggi a strisce bianche e aumenta quelli a pagamento è una scelta giusta e attesa che, come Municipio I, avevamo da tempo proposto e sostenuto con convinzione. Serve una svolta che scoraggi l’uso dell’auto privata e favorisca una mobilità più razionale, sostenibile e a misura di chi ha reale bisogno di spostarsi”. Sono le parole di Adriano Labbucci, assessore alla Mobilità del Municipio Roma I sulla decisione del Campidoglio di riorganizzare la sosta su strada. 

“Oggi – prosegue Labbucci – la sosta gratuita viene spesso utilizzata in modo irregolare, bloccando la rotazione dei veicoli e incentivando un uso improprio dello spazio pubblico. È ora di restituire ordine e funzionalità a una rete viaria troppo spesso congestionata. A rafforzare la bontà della misura c’è anche il pronunciamento della Corte di Cassazione, che ha chiarito come in aree come il nostro Municipio non vi sia l’obbligo di prevedere sosta gratuita”. 

“Con questa scelta possiamo finalmente liberare posti auto per i residenti e migliorare la vivibilità complessiva del centro di Roma. A settembre presenteremo un pacchetto più ampio di interventi per la mobilità, che integrerà questa misura con nuove azioni per decongestionare il territorio e farlo respirare. Parliamo di un’area urbana unica al mondo e – conclude – dobbiamo trattarla come tale”. 

Fonte Verificata

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Oltraggiata la memoria di Pamela Mastropietro a Roma: strappato lo striscione commemorativo, vandalizzata la panchina rossa

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Oltraggiata la memoria di Pamela Mastropietro a Roma: strappato lo striscione commemorativo, vandalizzata la panchina rossa

Un nuovo, grave atto vandalico ha colpito la memoria di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa brutalmente a Macerata nel 2018. In Piazza Re di Roma, ignoti hanno strappato lo striscione commemorativo con la scritta “Infinitamente manchi… ma ci sei”, gettandolo via. La panchina rossa a lei dedicata è stata rigata e i fiori deposti in suo ricordo sono stati buttati a terra.

A denunciare l’accaduto è stata la madre, Alessandra Verni: “È stata nuovamente offesa la memoria di Pamela. Un gesto che parla di mancanza di rispetto e umanità. Sono stanca e delusa, ma non mi fermeranno”.

L’episodio segue di poche settimane la vandalizzazione della targa commemorativa a Macerata, nei pressi del luogo del delitto. “Non so se Pamela dà fastidio a qualcuno per ciò che rappresenta o se accade perché sto ancora cercando giustizia”, ha aggiunto Alessandra.

Ferma la condanna di esponenti politici come la senatrice Ester Mieli e l’onorevole Marco Perissa (FdI): “Un gesto vile, che oltraggia non solo la memoria di Pamela ma l’intera collettività”.

Distruggere un simbolo significa colpire la coscienza di tutti. Pamela non è solo una vittima: è una ferita aperta nel cuore del Paese. La memoria è sacra e va protetta. Ogni striscione, ogni fiore, ogni panchina racconta un grido di giustizia e non possiamo permettere che venga zittito.

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