Cinema
GENTE DE ROMA Ferruccio Amendola
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Il 3 settembre 2001 si spengeva a Roma dopo una lunga malattia Ferruccio Amendola. Nato a Torino il 22 luglio 1930, ma romano d’adozione. È stato il doppiatore più famoso e celebrato del cinema italiano. Ha prestato la voce a grandi attori come Robert De Niro, Dustin Hoffman, Al Pacino e Sylvester Stallone, nonché a Bill Cosby nella serie tv “I Robinson”, oltre che agli italiani Maurizio Arena e Tomas Milian.
Figlio d’arte e con una nonna insegnante di dizione ha iniziato a frequentare le sale di doppiaggio ad appena cinque anni. Diede la sua voce al bambino di “Roma città aperta”. Era proprio la nonna che da dietro le quinte gli insegnava le battute. Crescendo si è dedicato al teatro dove è apparso accanto a Walter Chiari e soprattutto al cinema, non soltanto come doppiatore. Ha preso parte a un gran numero di pellicole a basso costo. In particolare nei cosiddetti musicarelli, dove compariva spesso nei panni dell’amico del cuore del cantante di turno. In tenera età ebbe il primo ruolo di rilievo a soli tredici anni, nel 1943, in “Gian Burrasca”. Nel 1959 ha lavorato ne “La grande guerra” di Monicelli. Tra i film interpretati “La banda del buco”, “Marinai in coperta”, “Viaggio di nozze all’italiana” e “Chissà perché…capitano tutte a me”. Ma, nonostante la sua lunga carriera Amendola è diventato un volto noto in tv soprattutto grazie alle fiction (“Storie d’amore e d’amicizia”, “Quei trentasei gradini”, “Little Roma”, “Pronto Soccorso”). Si è speso inoltre in campagne pubblicitarie a scopo benefico. Nel 1996 per Greenpeace e negli ultimi mesi di vita a favore della Giornata dei diritti dell’infanzia.
Cinema
David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”
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Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello, su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.
Cinema
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.
Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.
Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.
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