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Leggere i messaggi eliminati da Whatsapp,ecco come fare

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Leggere i messaggi eliminati da Whatsapp,ecco come fare

Usare i social e la comunicazione digitale a volte può produrre effetti indesiderati , quante volte ci siamo accorti che quello che avevamo scritto non andava bene perchè conteneva un errore o peggio una frase equivoca o imbarazzante?

In genere immediatamente dopo aver inviato il messaggio ci rendiamo conto dell’errore ed rarissimo riuscire ad annullare l’operazione.

Ad esempio su Gmail c’è la possibiltà di annullare entro alcuni secondi l’invio del messaggio di posta elettronica, mentre è da poco che anche sui programmi di messaggistica è stato introdotto un sistema che permette di cancellare il messaggio anche dopo l’invio.

Infatti Whatsapp è da un po’ di tempo che consente di cancellare i messaggi inviati di cui ci siamo pentiti o che vogliamo correggere. Ma tale sistema non è perfetto,anzi con l’applicazione giusta è possibile leggere il messaggio che il nostro amico/partner/conoscente ci ha inviato e poi cancellato.

Come fare? Con le app chiamate Notification Log History, Notification History , Social Log History e via discorrendo , ovvero delle app più o meno simili che permettono di leggere quelle notifiche che ci sono arrivate ma che non siamo riusciti a leggere.E in quel registro ci sono tutte le nostre notifiche , anche quelle dei messaggi eliminati.
Però ci sono dei limiti ; ad esempio se il messaggio inviato e cancellato è arrivato mentre il telefono era spento o senza linea allora non c’è nulla da fare.
E sono visibli solo i primi 100 caratteri che sono più che sufficienti poichè di solito le cose più imbarazzanti sono quelle scritte di impulso e brevi.
Da aggiungere che alcuni dispositivi integrano questa funzione di default ed è accessibile tramite un menu “segreto” (gli Xiaomi hanno questa funzionalià nascosta)

Il consiglio? Contate fino a dieci prima di inviare un messaggio potenzialmente imbarazzante o equivoco,e se proprio non ci riuscite scrivete le cose più delicate alla fine , in questo modo non avete problemi dei 100 caratteri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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