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LEONE D’ORO DI VENEZIA a “Roma” del messicano Cuaron

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LEONE D’ORO DI VENEZIA a “Roma” del messicano Cuaron

Il Leone d’oro di Venezia è andato a «Roma» del regista messicano Alfonso Cuaron.

Il film in bianco e nero era il favorito della critica e ha rispettato i favori del pronostico. Il leone d’oro di Venezia a Roma, un film targato Netflix. Di fatto questa è la prima volta che il premio va a un film prodotto per lo streaming: sarà a dicembre sulla piattaforma in contemporanea con alcune sale. La pellicola si svolge nel 1971 e racconta la storia di una famiglia di Città del Messico: il titolo Roma riprende il nome di un quartiere della capitale messicana.

Gli altri premi:

– Leone d’argento – Gran premio della giuria a «The Favourite» di Yorgos Lanthimos

– Leone d’argento – Premio per la migliore regia a Jacques Audiard per il film «The Sisters Brothers»

– Il premio per la migliore sceneggiatura va «The ballad of buster scruggs» di Joel & Ethan Coen

– Premio speciale della giuria a «The Nightingale» di Jennifer Kent, unica regista donna presente nel concorso principale della Mostra.

– La coppa Volpi per il miglior attore a Willem Dafoe nel film «At eternity’s gate» di Julian Schnabel. I premio per la migliore attrice va invece a Olivia Colman nel film «The favourite» di Yorgos Lanthimos

– Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente a Baykali Ganambarr nel film «The Nightingale» di Jennifer Kent

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello,  su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.

Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.

Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.

Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.

Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.

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