Cronaca
NEMI Chiuso il ponte sulla via Nemorense: ecco le conseguenze per la città

NEMI Chiuso il ponte sulla via Nemorense. E le conseguenze per la città sono disastrose…
NEMI Chiuso il ponte sulla via Nemorense. Un provvedimento che ha praticamente isolato la cittadina dei Castelli Romani, limitandovi l’accesso. Per motivi di sicurezza, infatti, la Città Metropolitana ha chiuso al traffico di veicoli e pedoni, oltre al ponte, anche i viadotti e Via Riccardo De Sanctis.
Il provvedimento è giunto a seguito della rilevazione sul ponte, già usurato strutturalmente, di problemi di staticità. A tal proposito, l’amministrazione comunale – si legge in una nota stampa – “si sta adoperando per trovare una mediazione“, dal momento che parte della città è tagliata fuori dai collegamenti stradali e per raggiungerla bisogna scendere, attraverso all’Appia, fino alla vicina Genzano.
Particolarmente critico sulla decisione il consigliere PD della Città Metropolitana, Massimiliano Borelli: “I problemi strutturali non si risolvono con le bacchette magiche o interventi a pioggia, ma con la programmazione. Per fare questo serve un Governo Metropolitano che faccia le proposte e coinvolga il Consiglio nelle scelte. I 5 stelle sono in vacanza perenne, il Consigliere delegato DeVito non pervenuto. Sono quindi chiare le responsabilità politiche di chi, da oltre due anni, siede virtualmente a Palazzo Valentini. Nel frattempo i dirigenti, che si sentono lasciati soli da una politica urlatrice, che scarica su di loro tutte le responsabilità, fanno il loro dovere. Il rischio è che casi come Nemi, complice il cambiamento climatico, diventino decine. Il bando delle periferie, che metteva dei finanziamenti, è congelato. Altri 11 milioni di euro sul versante costiero persi nei meandri capitolini. E intere comunità, restano isolate“, le parole sul suo profilo Facebook.
LEGGI ANCHE I LAVORI AL X MUNICIPIO
Cronaca
Progetto di sicurezza stradale con curb extension tra Tor di Quinto e Labaro

L’operazione già vista a New York e Amsterdam prevede l’installazione di **“orecchie” di cemento contro la sosta selvaggia**.
Obiettivo dell’iniziativa
L’iniziativa mira a contrastare il fenomeno della sosta irregolare, che rappresenta un problema significativo nelle grandi città. Le **“orecchie”** di cemento sono pensate per dissuadere i conducenti dall’effettuare parcheggi non autorizzati, contribuendo così a migliorare la sicurezza stradale e la vivibilità degli spazi pubblici.
Un progetto replicato in altre città
L’intervento, già adottato con successo in altre metropoli come New York e Amsterdam, si inserisce in una strategia più ampia volta alla riorganizzazione del traffico urbano. La scelta di utilizzare queste strutture è stata motivata dalla necessità di trovare soluzioni efficaci e durature per la gestione della sosta.
Impatto previsto
Si prevede che l’installazione di queste **“orecchie” di cemento** possa ridurre significativamente i casi di sosta selvaggia, migliorando le condizioni per i pedoni e per il traffico veicolare. Un passo che, si spera, possa anche sensibilizzare i cittadini sull’importanza del rispetto delle regole stradali.
Cronaca
Sclerosi multipla e costi delle analisi: la risposta della Regione Lazio

La giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi ha denunciato su social la difficoltà di accedere a esami medici necessari, a causa delle lunghe attese per ottenere un appuntamento. «Ogni sei mesi devo fare la mia terapia di Ocrelizumab per la Sclerosi Multipla», ha dichiarato, spiegando che il Recup ha risposto solo dopo giorni, offrendo un appuntamento a luglio 2025 a Frosinone, a 90 chilometri da casa sua.
Il racconto
In seguito, Mannocchi ha contattato una clinica privata per informazioni sui costi e sulla disponibilità degli esami, ottenendo una risposta più rapida: «Costa 680 euro e c’è posto dopodomani», ha raccontato, sottolineando che è «urgente», e di avere la fortuna di poterselo permettere. Ha dichiarato che «è così che si demoliscono le democrazie», richiamando l’Art. 32 della Costituzione Italiana, che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.
Rocca: «Liste d’attesa sono priorità»
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha dichiarato di essere dispiaciuto per l’accaduto e ha sottolineato che il tema delle liste d’attesa è una priorità assoluta. Ha affermato: «Abbiamo raggiunto un livello di rispetto dei tempi che si avvicina al 96%», ma il suo impegno è concentrato sul restante 4% dove ci sono storie e sofferenze.
Regione Lazio: mancava priorità nella ricetta
In una nota, la Regione Lazio ha spiegato che la ricetta di Mannocchi conteneva classe di priorità ‘altro’, impedendo di prenotare l’esame secondo i normali criteri. La Regione ha già preso provvedimenti per correttezza dell’assistenza sanitaria, specificando che le prestazioni necessarie sono ora prenotabili nelle strutture indicate, con dettagli sui tempi di attesa e priorità degli esami.
-
Attualità5 giorni fa
Concerto Geolier a Roma, la scaletta (probabile)
-
Cronaca2 giorni fa
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”
-
Social3 giorni fa
Carlo Calenda ci prova, ma non ce la fa: ” Conte e Salvini giganti, lui invidioso”
-
Cronaca4 ore fa
Corpo di Ilaria Sula trovato in una valigia a Roma, fidanzato arrestato