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Nel Parco di Centocelle trovato suolo tossico: tantissimi metalli pesanti

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Nel Parco di Centocelle trovato suolo tossico: tantissimi metalli pesanti

Nel Parco di Centocelle trovato suolo tossico, presenti tantissimi metalli pesanti oltre i limiti consentiti dalla legge

Nel Parco di Centocelle trovato suolo tossico – Inoltre nel parco che non è ben conservato, sono presenti insediamenti abusivi, immondizia e incendi continui. Ora però arriva anche il suo tossico. 120 ettari inquinati con alcuni resti della Roma antica. Per questo il sottosuolo non ha passato il test superato la legge imposta nel 2006 a causa dei troppi metalli pesanti. La ricerca è stata effettuata dal CDCA dopo di che ha lasciato tutto in mani della Source International. I cittadini ed i privati hanno partecipando ad un bando privato con 5.000 euro. A quel punto sono stati prelevanti dei campioni di terreno in zone diverse del parco. L’esame è chiaro, si è superato il limite in alcune parti: berillio, selenio, stagnio, tallio, vanadio superano i tetti di legge in tutti i punti dei prelievi. In due di questi il berillio oltrepassa l’asticella fissata per le aree industriali. Un disastro, che purtroppo i cittadini conoscevano già, nei fatti se non nei numeri.

l’assessore all’Ambiente del V municipio Dario Pulcini tramite Facebook:“Le analisi sono state fatte insieme all’amministrazione e insieme faremo una conferenza stampa” ha scritto rispondendo ai cittadini. Immediata la smentita della presidente del CDCA: “Sono a tutti gli effetti ricerche indipendenti che il nostro centro studi ha ritenuto utile e opportuno effettuare nell’ambito di un percorso di affiancamento dei comitati cittadini attivi per la tutela del parco e in accordo con essi”.

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PROSEGUONO I CONTROLLI CONTRO GLI ABUSI

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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