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Raggi annuncia: “Nuova pista ciclabile che collegherà…”

Il Sindaco di Roma Virginia Raggi annuncia l’attuazione di una nuova pista ciclabile nella Capitale. Di seguito riportiamo il comunicato.
In bici per quasi sei chilometri da Porta Maggiore a viale Palmiro Togliatti. Entro l’anno sarà bandita la gara per realizzare la nuova pista ciclabile su via Prenestina che sarà lunga 5,7 chilometri e collegherà Piazza di Porta Maggiore alla bike lane già esistente di Viale Palmiro Togliatti, attraversando il territorio dei Municipi I, IV e V. Una volta ultimata la gara d’appalto, i lavori inizieranno entro l’estate del 2019. Il progetto esecutivo, consegnato al Dipartimento Mobilità e Trasporti nel giugno 2018, prevede una pista a unico senso di marcia, senza ricorso ad alcun cordolo o elemento fisico, in accordo alle indicazioni contenute nelle più recenti normative ministeriali. La pista sarà dotata di dispositivi retroriflettenti e di una “striscia di margine” a effetto sonoro. “La nuova bike lane di via Prenestina andrà ad aggiungersi agli oltre 230 chilometri di piste ciclabili già presenti a Roma, 5,7 chilometri da Porta Maggiore a viale Palmiro Togliatti. Una volta completata, si ricongiungerà con la ciclabile Tuscolana fino ad arrivare al Quadraro. Il nostro obiettivo è far sì che i cittadini possano raggiungere le zone centrali della città, partendo dalla periferia, anche in bici. Per questo abbiamo scelto via Prenestina, una strada consolare di grande afflusso, per realizzare questo intervento, come via Nomentana e via Tuscolana dove ad oggi sono in corso i lavori sulle due ciclabili”, dichiara la sindaca Virginia Raggi. Il tracciato attraversa zone ora adibite alla sosta dei veicoli e si prevede l’inserimento della ciclabile tra il marciapiede e i posti auto, che saranno quindi spostati verso il centro della carreggiata. “La ciclabile di via Prenestina sarà un’altra opera al servizio dei cittadini. Con la riorganizzazione degli spazi sarà possibile anche regolarizzare il traffico, limitando il posteggio delle auto in doppia fila. La pista sarà dotata inoltre di dispositivi a effetto sonoro per segnalare immediatamente l’invasione della corsia ciclabile da parte degli autoveicoli”, spiega l’assessore alla Città in movimento, Linda Meleo. L’ampiezza della corsia riservata sarà di 1,5 metri ridotta a un metro solo nel tratto del sottovia ferroviario e in corrispondenza della sede di Atac lungo la Prenestina. Un’apposita segnaletica orizzontale e verticale sarà installata nelle aree di intersezione. Tra via Fanfulla da Lodi e largo Preneste, l’intervento prevede l’utilizzo della pista ciclabile esistente. Nello stesso tratto, in direzione Porta Maggiore rimarrà la pista ciclabile sul marciapiede, mentre in direzione Palmiro Togliatti verrà realizzata, come per il resto del percorso, una bike lane tra marciapiede e auto in sosta. Anche su viale Palmiro Togliatti è previsto l’inserimento della corsia ciclabile riservata tra marciapiede e stalli di sosta. “Si tratta di un’opera strategica per il quadrante est della città, un quadrante densamente abitato che vedrà finalmente aumentare gli spazi per la mobilità sostenibile e in particolare per la mobilità ciclabile. Nuove infrastrutture per le biciclette, ma anche migliore utilizzo degli spazi della carreggiata e quindi traffico veicolare privato meno caotico e più fluido. Giunta all’altezza di via delle Acacie, la pista si ricongiungerà alla ciclabile esistente nel tratto centrale di viale Palmiro Togliatti”, continua il presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale, Enrico Stefàno. “Questo progetto assume una particolare rilevanza per il nostro municipio, grazie al collegamento con la ciclabile di viale Palmiro Togliatti e di via Tuscolana. La realizzazione della nuova bike lane comporta inoltre un maggior decoro e un aumento della qualità della vita per i cittadini che risiedono nel nostro territorio”, conclude il presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi.
Cronaca
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.
Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano
Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.
Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle
Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.
Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori
Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?
Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino
Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.
Ultime Notizie Roma
Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia
All’indomani della vittoria di Lecce, la Roma deve però far conto con alcune problematiche che interessano i suoi supporter. A causa degli scontri avvenuti in occasione della partita tra Lecce e Roma infatti sono rimasti feriti 10 agenti di polizia del XV Reparto Mobile di Taranto.
Il sindacato Siap commenta la notizia chiedendo di inasprire le pene per chi si rende protagonista di certe azioni. “Urge immediatamente l’approvazione del DL sicurezza e di norme che inaspriscano le pene nei confronti di coloro che si rendono protagonisti di tali episodi, con daspo a vita per chi commette violenza in occasione di manifestazioni sportive.”
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