Cronaca
ROMA Alloggi popolari: in sei finiscono in manette

ROMA Alloggi popolari. Sei persone sono finite agli arresti domiciliari nell’ambito di una indagine della polizia sulla corruzione nell’assegnazione di alloggi popolari e locali commerciali dell’Ater.
ROMA Alloggi popolari. Tra le accuse: corruzione per atti contrari a doveri di ufficio e accesso abusivo al sistema informatico. Tra gli arrestati un funzionario e un dipendente Ater e un dipendente del Comune di Roma. Secondo gli inquirenti avrebbero creato un canale parallelo per l’assegnazione di alloggi Ater. Gli accusati avevano allestito un tariffario per ogni tipo di “commissione”. Un sistema corruttivo, andato avanti per anni, all’interno dell’Ater, l’istituto romano che gestisce l’edilizia popolare. E che garantiva, previo pagamento, informazioni riservate sulle case da occupare, nulla osta e autorizzazioni per regolarizzare la presenza negli immobili e scalare illecitamente la graduatoria.
Questo quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Roma che ha portato all’arresto di sei persone, tutte ai domiciliari. In totale sono 52 le persone indagate dal procuratore aggiunto, Paolo Ielo, e dal sostituto Francesco Dall’Olio. Le case finite all’attenzione degli inquirenti sono oltre cinquanta, sparse su tutto il territorio capitolino. “Una storia di ordinaria corruzione”, spiegano gli investigatori. I funzionari pubblici in cambio di mille euro verificavano, previo accesso al data-base dell’Ater, le case disponibili ad essere occupate e le comunicavano ai richiedenti. Con 1.500 euro si poteva ottenere il nulla osta ma la corruzione poteva raggiungere anche i 17mila euro (autorizzazione ad effettuare lavori in casa) o avvenire attraverso altre utilità come l’acquisto agevolato di una auto, di motori per le barche e il pagamento di lavori di ristrutturazione delle abitazioni dei funzionari corrotti.
LE INTERCETTAZIONI
“C’avemo in mano ‘a graduatoria, ce l’ho in mano io!”, si vantava al telefono, parlando in romanesco, un dipendente comunale arrestato nell’ambito dell’inchiesta. Dalle intercettazioni emerge il giro di denaro: “Lui vuole i sordi subito, i sordi je deve dà e je deve dà subito”, diceva uno degli indagati riferendosi alla tangente necessaria per ottenere la casa. In un’altra intercettazione uno degli indagati si lamentava perché una delle persone a cui aveva fornito l’indirizzo di una casa da occupare non era stato riconoscente con lui: “Mò ti dico! Il signor Rocco una casa dell’Ater la prende quando dico io! Dà i sordi che je dico io, se je sta bene, se no non pija neanche à residenza!”. In una conversazione tra altri due indagati, uno di loro diceva: “Ecco, io sto aspettà quello che offre de più”.
Cronaca
E’ stato trovato il ragazzo che ha accoltellato un giovane a Frascati. Ma si può andare avanti così?

È stato rintracciato poche ore dopo a Ciampino, presso l’abitazione della fidanzata, l’autore dell’aggressione sfociata nell’accoltellamento di un minorenne verificatosi intorno alle ore 20:30 di ieri a Frascati.
Si tratta di un quindicenne che, a conclusione di una sinergica attività investigativa condotta dagli agenti del Commissariato di Frascati, della Stazione dell’Arma di Carabinieri di Frascati e della Squadra Mobile, dopo l’interrogatorio condotto dal Magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Minori, è stato tratto in arresto per tentato omicidio e porto di armi ed oggetti atti ad offendere.
Da quanto ricostruito nel corso della notte, è emerso che alla base del diverbio, poi sfociato nel ferimento della vittima, vi sarebbe un credito non saldato dal ferito originato dalla compravendita di capi di abbigliamento posta in essere dall’aggressore a beneficio di alcuni coetanei.
Il confronto, inizialmente verbale, sarebbe poi passato alle vie di fatto, allorché, l’aggressore, dopo aver estratto un coltello occultato all’interno degli indumenti indossati, ha attinto la vittima.
L’autore del ferimento è stato rintracciato dopo alcune ore presso l’abitazione della fidanzata in località Ciampino e dopo le ricostruzioni effettuate attraverso alcuni testimoni che hanno assistito alla scena.
All’esito dell’interrogatorio, il quindicenne ha ammesso le proprie responsabilità, per le quali l’Autorità Giudiziaria ha fatto scattare la misura restrittiva della libertà personale.
Le attività di indagine, a cura degli Uffici che hanno concorso al risultato investigativo, proseguono sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, al fine di tracciare eventuali aspetti della vicenda ad oggi ancora non emersi.
Per completezza si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad un definivo accertamento con sentenza irrevocabile di condanna.
Cronaca
Arresto per lite legata a un debito di vestiti presso l’abitazione della fidanzata

È stato arrestato a Ciampino, presso l’abitazione della fidanzata, il 15enne responsabile dell’accoltellamento di un 16enne, avvenuto a Frascati ieri sera. Il giovane, originario di Grottaferrata, è stato identificato grazie a un’operazione congiunta delle forze dell’ordine, che ha visto il coinvolgimento del Commissariato di Frascati, della Stazione dei Carabinieri e della Squadra Mobile, oltre alla Polizia Locale e alla Squadra Scientifica di Roma. È stato arrestato per tentato omicidio e porto di armi ed oggetti atti ad offendere, avendo con sé un coltello proveniente da casa.
Frascati, 15enne accoltella un 16enne: cosa è successo
Le indagini hanno rivelato che alla base del conflitto, poi sfociato nell’accoltellamento, ci sarebbe un credito non saldato derivante dalla compravendita di alcuni capi di abbigliamento. Il confronto inizialmente verbale è degenerato in violenza quando l’aggressore ha estratto un coltello occultato nei suoi indumenti, colpendo la vittima al petto.
Dopo alcune ore, il 15enne è stato rintracciato e, durante l’interrogatorio, ha riconosciuto le proprie responsabilità. L’Autorità Giudiziaria ha disposto il suo arresto presso il Penitenziario Minorile di Roma. Le indagini continuano sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, per approfondire eventuali aspetti non ancora chiariti della vicenda.
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