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ROMA AMA e ATAC non pagano, Campidoglio ko
ROMA AMA e ATAC non pagano, Campidoglio ko. A tre giorni dalla scadenza Gianni Lemmetti, potente ‘custode’ dei conti del Campidoglio, è costretto ad ammettere che il bilancio consolidato del Comune non verrà approvato entro il 30 settembre.
<strong>ROMA AMA e ATAC non pagano, Campidoglio ko. Da lunedì il Comune e le sue controllate si vedranno bloccate per legge tutte le spese per assunzioni, consulenze e personale, fino al via libera al documento contabile. Il Comune non ha ancora approvato il bilancio di Ama, senza il quale non può procedere con il consolidato. Anche ieri, dopo cinque convocazioni andate a vuoto, alla sesta chiamata dell’azienda si è presentata solo l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari. Una mossa a sorpresa visto che di solito è prevista la presenza del dipartimento alle Partecipate all’assemblea dei soci.
Una mossa studiata per tentare una mediazione tra municipalizzata e Campidoglio. Con l’assessore Lemmetti ostinato però a non riconoscere 18 milioni di euro di crediti per servizi cimiteriali inseriti da Ama in bilancio e senza i quali l’azienda chiuderebbe in passivo. Su quella partita le verifiche vanno avanti (da 6 mesi, quando il cda della municipalizzata dei rifiuti ha approvato con 500mila euro di utili il suo bilancio) ma intanto ieri Lemmetti in Aula ha gettato acqua sul fuoco dopo le preoccupazioni di fornitori e sindacati. I primi nei giorni scorsi hanno scritto ad Ama per chiedere il rispetto dei pagamenti, i secondi temono per gli stipendi.
LE PAROLE DI LEMMETTI
“Visto che paghiamo il contratto di servizio puntualmente – ha spiegato Lemmetti – e, in più, risulta che l’azienda in questo momento si sia trattenuta la prima tranche della Tari, Ama ha tutte le risorse previste dal piano tecnico-finanziario per soddisfare le esigenze, il pagamento degli stipendi, i fornitori, il servizio pubblico. Non ha nessun tipo di difficoltà”. Ama, insomma, non avrebbe ancora versato gli incassi della tariffa dei rifiuti in attesa del via libera al suo bilancio. Un po’ come accade in Atac, alla quale il Comune chiede di versare 18 milioni di euro frutto di incassi relativi a strisce blu e parcheggi di scambio. La richiesta è contenuta all’interno della delibera che approva il bilancio dell’azienda dei trasporti che ha chiuso il 2017 con 120 milioni di perdite.
Numeri pesanti nonostante la procedura di concordato preventivo alla quale ha fatto ricorso Atac e nonostante l’utile di 5 milioni nella semestrale 2018 dichiarato pochi giorni fa dalla sindaca Raggi. Ma soprattutto nel documento contabile 2017 si legge che Atac ha perso 5 milioni di km rispetto al 2016. Fatto che ha determinato un impatto negativo sui ricavi da contratto di servizio con Roma Capitale. Tra le cause un parco mezzi troppo vecchio. Ma a preoccupare è il braccio di ferro con Ama che, nonostante le parole di Lemmetti, non rassicura i sindacati. Nel frattempo domina l’incertezza anche su Farmacap (l’Aula ha votato all’unanimità contro la sua liquidazione), Roma metropolitane (“Il progetto di risanamento è all’attenzione del Segretariato”, ha spiegato Lemmetti) e Risorse per Roma che attende da tempo il contratto di servizio. Un caos che, per il Pd, “certifica il fallimento della Raggi”.