Cultura
ROMA ANTICA Festa in onore della Fortuna Reduce
ROMA ANTICA Festa in onore della Fortuna Reduce. Quando parliamo di ‘reduci’ non sappiamo di rifarci alla religione romana. Del resto è normale che un popolo che fondava la sua esistenza, la sua costituzione sociale, sulla guerra, avesse un culto per chi li faceva ritornare dalle campagne che contrassegnarono il millennio e più di vita di Roma.
<strong>ROMA ANTICA Festa in onore della Fortuna Reduce, o Fortuna Redux, la divinità che assicura il ritorno in patria. Si festeggiava il 27 settembre e sembra sia la stessa divinità venerata come Primigenia o Fors Fortuna. La nascita di un altare dedicato alla Fortuna reduce pare risalga al tempo del ritorno in patria di Augusto, reduce dalla spedizione cantabrica. In quella occasione Augusto avrebbe accettato solo questa onorificenza, la dedica di un altare alla Fortuna reduce. L’Ara Fortuna Redux era un altare dedicato alla Fortuna Redux situato nei pressi di Porta Capena, nella Regio I dell’antica Roma. Praticamente la porta che conduce alla valle delle Terme di Caracalla e poi al Circo Massimo, tra Palatino ed Aventino.
Dopo la morte di Augusto la festività divenne nota come Augustalia. Domiziano edificò un tempio per la dea a seguito della celebrazione di un trionfo al suo ritorno dalla Germania nel 93 d.C.. Probabilmente questo tempio si ergeva sulle pendici del Campidoglio, dominando la Porta Triumphalis. Il culto della Fortuna Redux era diffuso nella parte occidentale dell’Impero. Quale divinità tutelare del ritorno sicuro dell’imperatore a Roma quando se ne allontanava. Nonostante il culto fosse stato costituito come parte della religione di Stato a Roma la dea riceveva una devozione personale da individui provenienti da altrove nell’Impero.