Il Fatto del Giorno
ROMA ATAC Il Campidoglio batte cassa
ROMA ATAC Il Campidoglio batte cassa. Nel corso dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2017 Roma Capitale ha chiesto al Cda dell’azienda di trasporto pubblico di versare al Campidoglio oltre 18 milioni di euro (18.010.439,33). Anche mediante compensazione contabile di cassa con crediti di pari importo.
<strong>ROMA ATAC Il Campidoglio batte cassa. Come si legge nella delibera approvata dalla giunta Raggi relativa a “Determinazioni di Roma Capitale in merito agli argomenti iscritti all’Ordine del Giorno dell’Assemblea Ordinaria dei Soci di Atac Spa” si tratta del frutto degli incassi realizzati per conto del Campidoglio nella qualità di agente contabile esterno. Introiti relativi alle strisce blu e ai parcheggi di scambio. Un debito che Atac nel bilancio 2017 ha ricompreso nella massa passiva concordataria. Ma che, secondo il Campidoglio, sarebbe dovuto essere stata versata a Roma Capitale svolgendo la società la semplice funzione di riscuotitrice.
PERDITE E DEBITI DI ATAC
Nella stessa delibera approvata lo scorso 21 settembre dalla giunta capitolina inoltre sono contenuti i principali indicatori del bilancio 2017 di Atac. Nel 2017 la perdita di esercizio è stata pari a 120.189.710 euro. Le perdite cumulate hanno determinato un patrimonio netto negativo al 31 dicembre 2017 di 170.645.097 euro. I crediti verso l’ente controllante Roma Capitale ammontano a 106.066.732 euro. Mentre tra i crediti verso altri Atac ha iscritto un importo complessivo pari a 548.088.658 euro nei confronti della Regione Lazio.
Riguardo i debiti Atac deve alle banche 120.135.204 euro mentre i “debiti verso fornitori” sono 307.477.327 euro. Questi riguardano le prestazioni di servizi e le forniture di beni, sia materiali di ricambio e di consumo che beni patrimoniali. Nei confronti della controllante Roma capitale i debiti di Atac ammontano complessivamente a 499.764.711 euro per i quali con la Deliberazione di Giunta capitolina 53 del 12 ottobre 2016 era stato approvato un piano di rientro strutturato in 20 anni, dal 1° gennaio 2019 al 1° dicembre 2038, senza corresponsione di interessi, e 240 rate mensili costanti. La voce “altri debiti”, per un importo pari a 286.070.607 euro, si riferisce a “debiti verso Regione Lazio” per 100.326.786 euro e “debiti verso Roma Tpl” per 83.367.242 euro.
SITUAZIONE NEGATIVA
Una situazione finanziaria di forte squilibrio. Tanto che sia Kpmg (la società di revisione) che il Collegio dei revisori dei conti nelle relazioni redatte a maggio da sottoporre al Cda in sede di approvazione del bilancio si erano detti la prima “non in grado di esprimere un giudizio sul bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2017”, la seconda “nell’impossibilità ad esprimere un giudizio circa la continuità aziendale dell’impresa”. Determinante ai fini dell’approvazione del bilancio da parte di Roma capitale sono stati la pronuncia dello scorso maggio dell’Avvocatura dello Stato, che ha ritenuto possibile attendere l’esito del procedimento di concordato al fine della verifica del requisito dell’idoneità finanziaria, e l’ammissione definitiva al concordato grazie al quale può essere garantita la continuità aziendale.