Cultura
ROMA Il Faro del Gianicolo
Il 19 settembre del 1920 viene inaugurato a Roma il Faro del Gianicolo. L’opera dell’architetto Manfredo Manfredi venne donata alla città dalla comunità italiana di Argentina.
<strong>ROMA Il Faro del Gianicolo. Inizialmente la lanterna era in funzione tutte le notti, ora viene accesa solo in alcune occasioni come ricorrenze nazionali. Si trova lungo il primo tratto della passeggiata del Gianicolo, risalendo dal lato del Vaticano. Il luogo in cui è stato collocato, oltre a essere molto elevato, ha anche un significato simbolico. Qui infatti si svolsero gli scontri per la difesa della Repubblica Romana del 1849. Realizzato in pietra bianca di Botticino, è alto 20 metri e si ispira alle forme dell’arte classica. Su una base circolare con diametro di dieci metri si innalza una colonna sovrastata da un capitello su cui corre la dedica: “A ROMA CAPITALE GLI ITALIANI D’ARGENTINA. MCMXI”.
Sopra al capitello un’ara circolare ornata da quattro erme con protomi leonine, collegate da festoni. La lanterna è raggiungibile attraverso la scala a chiocciola che conduce al capitello e poi attraverso una scala a pioli di ferro. Nella base del Faro ci sono tre locali: l’atrio di ingresso alla scala e due ambienti di servizio e deposito, situati nello spazio circolare che corre intorno alla scala. La balconata del Faro che guarda verso il carcere di Regina Coeli, a cui è molto vicina in linea d’aria, era utilizzata fino a qualche tempo fa dai familiari dei detenuti per comunicare con i loro parenti. Una pratica vietata ma tollerata dalle forze dell’ordine purché i messaggi riguardassero esclusivamente notizie importanti e urgenti.