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ROMA La Raggi continua la lotta contro gli “zozzoni” e ringrazia chi pulisce

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ROMA La Raggi continua la lotta contro gli “zozzoni” e ringrazia chi pulisce

Roma La Raggi continua nella sua lotta contro i rifiuti lasciati in giro dalla gente incivile

Sono molte le persone che vengono beccate mentre lasciano dei materiali fuori ai cassonetti. Divani, frigoriferi, televisori, materassi… tutti oggi che andrebbero portati direttamente in discarica ma che molti cittadini non fanno. Per questo la Raggi ha deciso di andarci giù pesante con multe salate a chi commenterà queste cose.

Qualche tempo fa la Raggi aveva chiesto di segnalare filmando o facendo foto, gli “zozzoni” che sporcavano Roma per poter poi risalire al nome e fare delle multe salate. Ha chiesto l’aiuto dei cittadini e i cittadini hanno risposto presente. Infatti sono aumentate le multe che ora fioccano: 600 euro alle signore del divano, più di 3mila e 800 all’uomo immortalato sull’Ape e a ogni intervento scatta il post su Facebook esultante della sindaca. Che ricorda le buone maniere.

Il post della Raggi:

“Ancora una volta siamo riusciti a rintracciare e multare un incivile che ha conferito illegalmente dei rifiuti accanto a un cassonetto, grazie alla segnalazione di un cittadino che ci ha inviato questa immagine. Come vedete, il soggetto è stato beccato mentre scaricava una grande quantità di materiale di risulta nei pressi della stazione Aurelia, nell’area ovest della città. Grazie al lavoro del nucleo PICS della Polizia Locale, è stato individuato e sanzionato per un totale di 3.869 euro-“.

“Ricordo che i materiali provenienti da cantieri o attività produttive vanno smaltiti secondo regole precise. Mentre i rifiuti ingombranti possono essere conferiti da tutti i cittadini nelle isole ecologiche di Ama, che ne effettua anche il ritiro gratuito su prenotazione e direttamente a domicilio.Sono sempre più numerosi i cittadini che ci segnalano episodi di inciviltà come questo. È il segnale di un senso civico diffuso tra la maggioranza dei romani. E della consapevolezza che occorre il contributo di tutti per rendere la nostra città più bella e pulita.”

Oltre all’inciviltà però, è presente anche un problema serio che viene segnalato dai cittadini. I secchioni dell’immondizia, risultano sempre pieni per questo la gente non sa dove buttare i propri rifiuti tendendo a lasciarli accanto al secchione pieno.

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Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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