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ROMA ZTL permessi per turisti: la truffa degli hotel
ROMA ZTL permessi per turisti: la truffa degli hotel. L’auto del turista ospite dell’albergo di lusso in Centro che varca la Ztl sessanta volte in un mese? Succedeva anche questo nella mega-truffa scoperta dagli agenti della polizia stradale del I Gruppo ex Trevi della Municipale. Già ritirate 150 autorizzazioni speciali (ogni giorno) concesse agli hotel e riservate all’accesso di clienti con pernotto.
<strong>ROMA ZTL permessi per turisti. Autorizzazioni in realtà elargite a parenti, amici e dipendenti delle strutture. Il dato più inquietante è che dei circa duecento alberghi del Centro ben la metà, un centinaio, risultano coinvolti nelle indagini avviate dai caschi bianchi a partire dal maggio del 2017. Tra questi alberghi pluristellati che in proporzione agli introiti e alla disponibilità di camere hanno diritto al numero più alto di pass.
LO SCENARIO
Le indagini, ancora in corso, mirano a inquadrare le responsabilità civili (il danno erariale nei confronti del Comune) e penali (il reato di truffa) nei confronti di decine di potenziali indagati tra titolari delle strutture ricettive, dipendenti che hanno materialmente inserito le targhe nel sistema online dell’Agenzia per la mobilità e coloro che hanno di fatto usufruito del permesso. E sui quali stanno per fioccare migliaia di sanzioni, quelle precedentemente annullate in automatico dal sistema di validazione della Ztl che le riconosceva come inserite nella cosiddetta lista bianca pur non avendone diritto.
L’ORIGINE
L’inchiesta è partita più di un anno fa quando un automobilista fa ricorso, incautamente, contro un verbale di contravvenzione per accesso non autorizzato nella Ztl. Protesta: “Ho il contrassegno per invalidi, non è possibile”. Gli agenti della Polizia locale passano al setaccio la pratica. Non si limitano a verificare l’esistenza del contrassegno associato a un furgoncino. Si rendono conto che il mezzo viene utilizzato da un fornaio per le consegne del pane e che quando varca gli occhi elettronici, accanto o al posto di guida non ci sono invalidi. Non solo. La stessa targa risulta associata a quelle fornite dagli alberghi per agevolare l’ingresso e l’uscita dei clienti.
I CONTROLLI
A quel punto parte un riscontro incrociato con i dati registrati dall’agenzia Roma servizi per la mobilità. E salta fuori un esercito di stravaganti turisti che gira per le strade di Roma e varca sessanta, cento volte la Ztl: turisti che guidano furgoni di ditte delle pulizie, veicoli per la consegna delle merci, mezzi di cantiere, auto intestate a romani che abitano in periferia o in provincia. Scoprono che a inserire telematicamente queste targhe sono una settantina di alberghi, negli ultimi tre mesi il sistema si allarga a quasi un centinaio. I furbetti della Ztl, utilizzano il pacchetto di autorizzazioni concesse (per cui pagano 2mila euro l’anno ciascuna) non per andare in aiuto ai loro clienti che arrivano a Roma con l’auto privata ma per elargire favori ad amici o ditte di operai o fornitori (per cui è previsto un altro tipo di autorizzazione e con un altro costo, quindi aggiuntivo).
IL SISTEMA
Chi inseriva, di volta in volta, la targa che poi sarebbe finita nella lista bianca delle contravvenzioni da annullare, confidava che nessuno sarebbe mai andato a controllare, contrassegno per contrassegno, il reale intestatario e fruitore. La Municipale invece lo ha fatto. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Perché già quindici anni fa un sistema simile per aggirare il Regolamento (che ora è in revisione su input delle indagini) era stato adottato da alcuni hotel che inviavano via fax la lista di targhe da esentare.