Politica
Salvini sulla manovra economica: “Rispetteremo le regole ma…”

Matteo Salvini sulla manovra economica tira il freno. Una botta al cerchio e una alla botte. Il leader della Lega all’uscita da Palazzo Chigi ha dichiarato che la legge di bilancio sarà “rispettosa di tutte le regole”.
Matteo Salvini sulla manovra economica tira il freno. I mercati registrano subito il tono tranquillizzante. Lo spread dopo aver toccato i 291 punti si assesta a a quota 282, Piazza Affari chiude a +0,62%. In serata però parlando con gli amministratori locali della Tuscia a Viterbo il Ministro chiarisce che le regole europee il governo le vuole modificare. “La revisione del Patto di stabilita? È una delle cose di cui ho parlato con il ministro Tria”, ha raccontato. La Lega farà un primo punto oggi con una riunione dedicata proprio alle priorità da inserire nel ddl di metà ottobre. si inizierà probabilmente dalla flat tax per gli autonomi e dalla pace fiscale.
L’INCONTRO DEI PROSSIMI GIORNI
Ma tra domani e dopodomani si incontreranno anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due vicepremier e Giovanni Tria. Non a caso nonostante le dichiarazioni di molti esponenti dell’esecutivo il ministro degli Affari europei, Paolo Savona, non ha voluto sbilanciarsi al termine del consiglio dei ministri sullo sforamento o meno del fatidico parametro del 3% nel rapporto deficit-Pil e ha invitato a pazientare ancora “un paio di giorni”, per capire quale sarà la linea politica dell’esecutivo. Rientrato da meno di 48 ore dal viaggio in Cina, Tria è già al lavoro al Tesoro con i suoi più stretti collaboratori per definire il nuovo quadro macroeconomico per il 2018 e il 2019.
Il primo passo in vista della messa a punto della manovra è infatti la Nota di aggiornamento al Def. Attesa per la settimana tra il 24 e il 29 settembre. Il Mef non ha intenzione di anticiparla, come chiede a gran voce Forza Italia, ma preferisce aspettare gli ultimi dati sui conti economici dell’Istat in arrivo il 21 settembre per fare i calcoli definitivi. La famosa tabella sugli indicatori di finanza pubblica fisserà gli obiettivi di deficit, saldo strutturale e debito pubblico. Nella consapevolezza che proprio il debito dovrà dare segnali di discesa anche considerando la ormai imminente fine del Qe. Già ad agosto l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce si è ridotta di 3,6 miliardi. Un calo superiore all’11%. In quel quadro macro andranno poi inserite le misure della legge di bilancio che rispecchieranno le priorità dei partiti: reddito di cittadinanza, flat tax e revisione della legge Fornero.
LA PRESSIONE FISCALE
Sul calo della pressione fiscale Salvini ha ridimensionato le aspettative della prima ora. Il Ministro ha infatti specificato che “ci sarà un primo passo e tanti italiani, tanti artigiani e tanti professionisti pagheranno meno tasse”. L’idea è quella di estendere il regime forfettario per le partite Iva come previsto dalla proposta di legge depositata dalla Lega alla Camera. Nel testo il tetto di ricavi per aderire al forfait al 15% è di 100.000 euro ma, se la misura fosse assorbita in manovra, non è detto che rimanga tale. Sulla legge Fornero si potrà forse intervenire mettendo mano all’Ape sociale, tenendo in vita l’Ape volontaria, ma utilizzando piuttosto i fondi di solidarietà. Come ha spiegato il consulente della Lega Alberto Brambilla che è tornato a criticare il M5S e Di Maio per l’impostazione sul taglio delle pensioni d’oro. Lo schemino diffuso su Facebook dal vicepremier per spiegare agli italiani le intenzioni del M5S “è assolutamente non attuabile” e differisce dalla proposta di legge a doppia firma depositata in Parlamento, afferma il professore che invita il ministro del Lavoro ad “andare su altri temi”.
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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