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VACCINI SCUOLA — Dietrofront della maggioranza. Vietata l’iscrizione ai non immunizzati

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VACCINI SCUOLA — Dietrofront della maggioranza. Vietata l’iscrizione ai non immunizzati

Clamoroso dietrofront della maggioranza in ottica vaccini  scuola. I bambini non immunizzati non potranno essere iscritti ad asili e scuole materne

Clamoroso dietrofront della maggioranza in ottica vaccini scuola. I bambini non immunizzati non potranno essere iscritti ad asili e scuole materne. Questo, il messaggio insito nell’emendamento proposto questa mattina dai relatori pentastellati del decreto Milleproroghe Vittoria Baldino (commissione Affari Costituzionali) e Giuseppe Buompane (Commissione Bilancio). La mossa odierna sarebbe finalizzata a bloccare l’emendamento approvato nel mese di agosto a Palazzo Madama tra le polemiche. Emendamento, questo, che avrebbe permesso ai bambini non vaccinati di essere ammessi in classe per l’anno che sta per iniziare.

Nella giornata di ieri, nel corso di un’audizione tenutasi alla Camera, il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli si era esposto a favore del ritiro della proroga inizialmente prevista. “Si tratta di un grande successo in tema di civiltà” ha dichiarato oggi lo stesso Giannelli. “Vittoria della scienza su ignoranza e pregiudizio” chiosa invece l’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin. “Urge la necessità di trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc, ovvero il disegno di legge già depositato in Senato e con la cui analisi si procederà nel minor tempo possibile. Da qui l’emendamento odierno”. Queste le parole proferite da Vittoria Baldino a margine della proposta di modifica.

Proposta, quella in questione, che stando all’iniziale approvazione del Milleproroghe da parte del Senatodovrebbe con tutta probabilità essere nuovamente approvata dallo stesso, in caso di conferma della modifica da parte del voto della camera. Dalla scorsa settimana, in parte del territorio italiano (Ragusa, tra le altre città) è già attiva l’operazione dei Nas, al fine di appurare (presso gli istituti scolastici, quindi presso le Usl)  la validità delle autocertificazioni da parte delle famiglie. Uno strumento, quello relativo all’autocertificazione, a cui molte famiglie no-vax erano pronte a ricorrere auspicandosi la cancellazione dell’obbligo dei vaccini. Per i soggetti in questione però, la suddetta mossa rischia di rivelarsi pericolosa, tra l’eventualità di sanzioni penali in caso di falsa dichiarazione e la possibilità (concreta, alla luce della giornata odierna) di veder comunque respinta l’iscrizione a scuola dei propri figli.

SALVINI PUNTUALIZZA SULLA MANOVRA 

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Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

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Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.

Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano

Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.

Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle

Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.

Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori

Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?

Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino

Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.

Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.

Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…

La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.

E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.

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