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Al via programma di risanamento della rete fognaria di Ostia

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Al via programma di risanamento della rete fognaria di Ostia

Si parte dal collettore di via Casana.

Parte il programma di risanamento della rete fognaria di Ostia. L’intervento di Acea Ato 2 prenderà il via da via Casana, dove da tempo si attendono lavori per ristabilire il normale funzionamento del collettore principale del quadrante e rendere di nuovo fruibile quel tratto di strada oggi interrotto. Il progetto è stato illustrato nel corso di un incontro pubblico che si è tenuto nell’Istituto comprensivo internazionale di via delle Azzorre: presenti la sindaca di Roma Virginia Raggi, la presidente del Municipio X Giuliana Di Pillo e l’assessora capitolina alle Infrastrutture Margherita Gatta.

Sarà un intervento importante, su un tratto fognario peraltro non rientrante nella diretta gestione di Acea Ato 2 ma che la società ha preso in carico per risolvere il problema a beneficio della cittadinanza. La società investirà complessivamente oltre 2,8 milioni di euro per la messa in sicurezza del collettore fognario e delle relative derivazioni di utenza e di rete.

Il cronoprogramma delle attività prevede il completamento del progetto esecutivo e la validazione entro la fine dell’anno. Seguiranno l’espletamento della gara e quindi la realizzazione dell’opera che si stima di concludere nel maggio del 2020. La condotta esistente sarà sostituita, per un tratto di circa 500 metri, con una nuova in cemento armato “vibrocompresso” ad alta resistenza. Si tratta, tuttavia, solo di un primo intervento. Ne seguiranno altri, con l’obiettivo di bonificare completamente la zona, il cui quadro idrogeologico risulta oggi molto complesso. Al termine dei lavori, Acea Ato 2 prenderà in carico la gestione della rete fognaria.

Ostia, l’intero Municipio X, il mare di Roma, stanno rinascendo. Da quando amministriamo questo territorio stiamo intervenendo per il suo risanamento, sia in termini di sicurezza e legalità termini che per quanto riguarda le infrastrutture e la manutenzione urbana. Siamo felici che, grazie alla collaborazione di Acea Ato 2, al lavoro del Municipio X e dell’assessorato capitolino alle Infrastrutture, possa partire il programma di risanamento della rete fognaria di questo importante municipio della Capitale. Interventi attesi, necessari e molto complessi, che andranno a beneficio di tutti i cittadini”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Ostia è il mare di Roma, un territorio importante su cui con il Dipartimento Simu stiamo svolgendo un importante lavoro di risanamento di tutte le infrastrutture presenti. Abbiamo in cantiere lavori sui collettori di acque fognarie, sulle strade, sui ponti e anche per risolvere il dissesto idrogeologico di questa zona. Questo è uno dei tanti lavori ma è tra i più importanti proprio perché la strada interessata, Via Casana, è particolarmente frequentata dai cittadini e per un tratto è stata chiusa a causa delle problematiche del collettore. Finalmente si inizia a intervenire, dopo un lungo lavoro di studio da parte di Acea Ato 2 che ha pianificato un preciso cronoprogramma dei lavori che richiederà circa due anni. I cittadini potranno seguire mese per mese i passi in avanti su questo cantiere e potranno, al termine dei lavori, riappropriarsi di questa strada”, dichiara l’assessora alle Infrastrutture Margherita Gatta.

È stato un incontro importante perché i cittadini hanno potuto rendersi conto della situazione attuale e soprattutto essere informati sui tempi necessari per la risoluzione del problema. È una questione datata che gli interventi effettuati nel tempo non sono riusciti a risolvere in maniera definitiva e che ora Acea Ato 2 si impegna ad affrontare con un progetto complesso e innovativo” dichiara la presidente del Municipio X Giuliana Di Pillo.

Cronaca

Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

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Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.

Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano

Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.

Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle

Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.

Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori

Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?

Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino

Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.

Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.

Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…

La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.

E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.

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