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ROMA ANTICA Nasce il Comune di Roma

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ROMA ANTICA Nasce il Comune di Roma

21 Ottobre 1144: nasce il Comune di Roma. Tutto inizia con una rivolta di popolo guidata da alcuni aristocratici nell’estate del 1143. L’occupazione dell’antico Tabularium del Campidoglio e le continue rivolte in città causano la morte per crepacuore di Papa Innocenzo II il 24 settembre e di Papa Celestino II l’8 marzo del 1144. Il successivo Papa, Lucio II, trova difesa nella famiglia dei Frangipane e può così risiedere nel monastero di San Cesario sul Palatino.

Il 21 ottobre del 1144 viene ufficialmente istituito il Comune di Roma. Il documento siglato dalla formula “Senatus Populusque Romanus” definisce l’ organico del Comune come “Renovatio Sacri Senatus”. E così sarà fino al ripristino del governo pontificio. Vengono istituite le varie cariche, tra le quali si impone quella del “patricius” con poteri simili a quelli del futuro sindaco. Al suo fianco cinquanta senatori, che entrano in carica il primo novembre con carica annuale. Di questi, quaranta senatori ordinari e dieci consiliari. Questi ultimi costituiscono l’esecutivo del consiglio, badando ai problemi urbanistici, come i mercati, l’organizzazione della milizia cittadina, la riparazione delle mura e la viabilità. Il consiglio dispone di una segreteria guidata da uno “scriba”, detto anche “scriba senatus”, incaricato dell’estensione delle decisioni consiliari.

Nel frattempo si è provveduto a costruire le prime strutture di un edificio sovrapposto al Tabularium destinato all’assemblea del Senato. La nuova magistratura avrà un suo sigillo e batterà moneta, sostituendo l’ unità monetaria papale, il denaro d’argento, con il soldo d’argento, sul quale verrà incisa l’iscrizione Roma Caput Mundi o SPQR. In seguito anche il nome del patricius. I documenti e le sentenze verranno resi pubblici dagli “scrinarii” in veste di notai. A loro fanno seguito gli ufficiali comunali, ovvero il “senescalcus”, il “vestararius”, gli “judices palatini” e gli “assectatores”, ovvero gli assessori che siedono nella sala conciliare chiamata “assectamentum”.

LA NASCITA DEI RIONI

Il primo “patricius” eletto è Giordano Pierleoni, fratello del defunto Anacleto II. Il territorio della città non è più suddiviso in “Regiones” ma in Rioni, nel numero di dodici, il primo dei quali è Monti. Ancora sono esclusi Trastevere e l’isola Tiberina. I Frangipane tengono sotto controllo le zone del Circo Massimo, del Colosseo e degli antichi archi, sui quali hanno costruito le loro roccaforti nei rioni Monti e Ripa e il papa gli dà ufficialmente il possesso del relativo territorio di Roma. Ma Lucio II diventa coraggioso e il 15 febbraio del 1145 decide di organizzare un esercito, sempre con l’aiuto dei Frangipane, e andare all’assalto del Campidoglio. Viene ferito alla testa da una pietra tirata dall’alto delle mura e muore nel convento di San Gregorio al Celio.

Seguono le varie vicissitudini regolate da Federico Barbarossa in difesa del papa, tra il 1152 e il 1155, a fronte di Arnaldo da Brescia che predica la secolarizzazione dello stato della Chiesa diventando un autentico teorico del Comune. Ma Barbarossa pur di essere incoronato imperatore consegna Arnaldo a papa Adriano IV. Arnaldo finisce impiccato, bruciato e con le ceneri gettate nel Tevere, è lui l’autentico martire del Comune. Che però si rinforza con l’ennesima rivolta popolare nel 1191 sotto papa Celestino III e arriva alla nomina di un senatore unico coadiuvato da un consiglio di anziani. Questo anche se la nomina è oggetto di contese baronali guelfe e ghibelline, con intromissioni anche esterne.

TRASTEVERE E BORGO

Ma dal 1393 la nomina diventa pontificia e perde il suo potere autonomo, anche per l’avvento di altre due magistrature: i conservatori, che badano all’amministrazione municipale ed esercitano la giustizia, e i caporioni, che controllano la vita sociale ed economica dei rioni. Vengono istituiti il tredicesimo rione, Trastevere, all’inizio del Trecento e il quattordicesimo, Borgo, nel 1586. Ai rioni erano preposti i Caporioni, eletti dalla nobiltà fino al 1751, e poi di nomina papale, sostituiti nel 1800 dai Presidenti. Tutte cariche subordinate agli organismi dello Stato Pontificio operanti in Curia con identiche competenze. Cariche più rappresentative che efficienti.

Così sarà il Comune fino alla riforma operata da Pio IX con il motu proprio del 1 ottobre del 1847 che istituisce un consiglio di 100 membri, 1 senatore e 8 conservatori. Questa struttura resta in funzione fino all’ammissione di Roma all’Italia, che vedrà insediarsi in Campidoglio un consiglio municipale, una giunta di assessori e il sindaco. Nel 1874 il rione Monti è diviso e nasce l’Esquilino, come quindicesimo rione. Vengono poi sdoppiati altri rioni e ne sorgono di nuovi come il Ludovisi, dalla lottizzazione della villa, e il Prati, l’unico fuori della cerchia muraria, così che si arriva al numero definitivo di 22. Il territorio della Città del Vaticano viene definito distaccandolo dal Borgo.

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Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

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Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

Fin dall’antichità l’uomo ha dedicato una parte importante della propria vita al pensiero e all’astratto. Un pensiero che ha dato vita a miti e leggende di cui parliamo e di cui cerchiamo le tracce ancora oggi, a metà del terzo decennio del nuovo millennio. È proprio questo il campo in cui si muove una branca dell’archeologia: la ricerca di testimonianze relative alle città e civiltà perdute. Oggi parleremo proprio di questo e proveremo a capire se questi miti hanno un fondo di verità.

Nel 360 a.C. Platone narrò nel suo dialogo “Timeo” di un’isola sconfinata, grande quanto Libia e Asia messe insieme, situata vicino alle Colonne d’Ercole. Più che un’isola un vero e proprio continente che noi abbiamo imparato a conoscere col nome di Atlantide. Per il filosofo greco, quella di Atlantide era una società ideale fatta di uomini lontani dalle debolezze “umane” e con una struttura formata da tre cerchi di terra e tre cerchi d’acqua. A dominare la scena erano dieci re che, sotto incarico di Poseidone, prendevano decisioni amministrative in piena armonia. Purtroppo, però, secondo la leggenda, i dieci si fecero corrompere dalla cupidigia scatenando l’ira di Zeus che riversò sulla città terremoti e diluvi che la sommersero per sempre.

Un’altra città che ha dato vita a miti e leggende e di cui si parla ancora oggi anche grazie a slot come El Dorado: The City of Gold e film come La Strada per El Dorado di Dreamworks, è la celebre “città dell’oro” Azteca. Secondo il mito l’El Dorado era una terra abbondante di ricchezze in cui l’uomo vedeva soddisfati i suoi bisogni senza sofferenza e senza bisogno di lavoro. C’è anche chi sostiene che si trovasse proprio qui la fonte dell’eterna giovinezza. Almeno è quello che credevano i conquistadores provenienti dalla Spagna che per cercarla si resero protagonisti di scorrerie e nefandezze di ogni tipo contro le popolazioni locali.

Tutti noi abbiamo ben presenti le incredibili sculture presenti nell’Isola di Pasqua, nel cuore del pacifico. In pochi sanno, invece, che la civiltà di Rapa Nui, venne fondata da navigatori polinesiani intorno al quarto secolo Dopo Cristo e che prosperò sfruttando le risorse naturali e faunistiche della zona. A conferma di questa tesi ci sono recenti scoperte archeologiche. Ne esistono poche, invece, della tesi contrapposta che sostiene che quando arrivarono sull’isola nel 1700, gli europei vi trovarono soltanto un territorio semi-deserto con una popolazione locale ridotta alla fame.

Ancora più avvolta nelle nebbie del mito è la civiltà di Lemuria che, si dice, fosse addirittura più antica di Atlantide. La leggenda di Lemuria è però molto più recente e risale al 19esimo secolo, periodo in cui alcuni studiosi ipotizzarono l’esistenza di un continente scomparso che avrebbe messo in comunicazione il Madagascar, l’India e L’Australia. Su chi la abitasse, su come fosse gestita e su quali piante e animali vivessero a Lemuria non esistono testimonianze storiche ma soltanto leggende estremamente suggestive.

Storia simile a quella di Lemuria è quella di Mu, un altro sconfinato territorio oggi scomparso e localizzato nel cuore dell’Oceano Pacifico. Anche in questo caso le principali leggende legate a Mu risalgono al 19esimo secolo e vanno ascritte all’opera di Augustus Le Plongeon, esploratore che dichiarò di aver trovato tracce Maya che parlavano di un’antica civiltà, quella di Mu appunto, che avrebbe avuto un impatto forte sulle popolazioni dell’Egitto e del Centro America. Purtroppo, però, le scritture di Le Plongeon non hanno trovato riscontri, né tantomeno prove archeologiche o testimonianze di sorta.

Non mancano miti e leggende di civiltà perdute anche nelle fredde terre del Nord e nelle regioni polari. Le due più note sono quelle legate a Iperborea e Thule, due regni di cui si hanno le prime testimonianze nelle opere di Erodoto e Plinio il Vecchio. Testimonianze che definiscono Iperborea come una terra abitata da entità vicine alle divinità e in cui regnavano serenità e ricchezza e Thule come un’isola localizzata ai confini delle terre note e popolata da popoli di guerrieri fieri e coraggiosi.

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Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

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Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

Oggi, 24 marzo, si celebra la Domenica delle Palme, festa della tradizione cattolica che precede la Pasqua e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La data di questa festività varia ogni anno in base alla fine della Quaresima.
La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e si ispira alla festa ebraica di Sukkot, la “Festa delle Capanne”, durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella a un asino, accolto dalla folla con rami di palma o ulivo come simbolo di vittoria e pace.
La festa è osservata da cattolici, ortodossi e alcune Chiese Protestanti, ed è nota anche come la domenica della “Passione del Signore”.

La Domenica delle Palme commemora l’ultimo ingresso di Gesù a Gerusalemme prima della sua morte, quando fu accolto dalla folla agitando rami di palma e fu salutato con Osanna. Questo segna l’inizio della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che culminano con la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Durante la celebrazione della Domenica delle Palme, si benedicono i rametti di ulivo o palma, simboli di acclamazione, trionfo e immortalità di Cristo. Questi rametti vengono poi distribuiti ai fedeli durante la messa speciale dedicata alla ricorrenza.

La liturgia della Domenica delle Palme prevede la lettura della Passione di Gesù tratta dai Vangeli di Marco, Luca, e Matteo. La lettura viene fatta da tre persone che impersonano Cristo, il cronista e il popolo, e narra l’arresto, il processo giudaico e romano, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura di Gesù.

Dopo la messa della Domenica delle Palme, i fedeli hanno l’usanza di portare a casa i rametti di ulivo benedetti, che vengono utilizzati per benedire la tavola imbandita prima del pranzo pasquale. I rametti diventano poi dei sacramentali, protetti dal diritto canonico, e possono essere seppelliti o riportati in chiesa per essere bruciati in vista della celebrazione del Mercoledì delle ceneri. Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, che si conclude con il Giovedì Santo.

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