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DL FISCO Di Maio denuncia: “Al Quirinale testo manipolato”

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DL FISCO Di Maio denuncia: “Al Quirinale testo manipolato”

In merito al Dl Fisco Di Maio denuncia strane ‘manovre’ sul testo inviato al Quirinale.

In merito al Dl Fisco Di Maio denuncia strane ‘manovre’ sul testo inviato al Quirinale.”Non è possibile – le parole a ‘Porta a Porta’ – che vada al Quirinale un testo manipolato. Domani sarà depositata una denuncia alla procura della Repubblica“.

Ma, dopo poco, arriva la smentita del Colle. Che, tramite il proprio ufficio stampa, precisa, infatti, che il testo del decreto legge in materia fiscale per la firma del Presidente della Repubblica non è ancora pervenuto.

Alla domanda di Bruno Vespa se la “manina” manipolatrice potesse essere quella di Giorgetti, Di Maio ha risposto: “Confermo la mia fiducia a tutto il Governo. Non mi permetterei mai di dubitare“. “Se ci facciamo passare sotto al naso provvedimenti così allora cominciano i problemi grossi” ha aggiunto.

Io non ho ragione di dubitare della Lega perché ci siamo stretti la mano“, ha detto ancora Di Maio, incalzato su possibili dubbi in merito alle variazioni sul testo. “Tendo a escludere responsabilità politica perché abbiamo raggiunto un accordo politico e perché mi fido delle persone che sono al governo“, ha poi aggiunto.

La pace fiscale sopra i 100 mila euro non sarà fatta passare. E’ netta la contrarietà, ribadita da fonti parlamentari grilline, del M5S alla misura contenuta nell’ultima bozza del decreto fiscale. Su questo punto, si afferma, il dibattito interno al Movimento è tuttora in corso.

Il tetto di 100mila euro che può essere sanato con la ‘dichiarazione integrativa speciale’ s’intende “per singola imposta e per periodo d’imposta, e comunque non oltre il 30% di quanto già dichiarato“. Al centro delle correzioni le dichiarazioni presentate entro il 31 ottobre 2017 ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive, delle ritenute e dei contributi previdenziali, dell’imposta sul valore degli immobili all’estero e delle attività finanziare all’estero, dell’Irap e dell’Iva.

Per fare la ‘pace’ col fisco e mettersi in regola dopo errori o omissioni, si dovrà presentare un’ apposita “dichiarazione integrativa speciale” entro il “31 maggio 2019“. Il dovuto potrà essere versato in un’ unica soluzione entro fine luglio o a rate per 5 anni a partire da settembre 2019.

E’ previsto invece il carcere fino a sei anni per chi, aderendo pace fiscale, fornisce atti falsi o comunica dati non rispondenti al vero. Una norma che mira a punire i ‘furbetti’ che provino a utilizzare la dichiarazione integrativa per sanare proventi illeciti.

Noi siamo gente seria e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti fra cittadini ed Equitalia“. Questa la replica di alcuni esponenti dei vertici della Lega dopo le parole di Di Maio.

Fonti di Palazzo Chigi invece rendono noto che il Presidente Conte – informato a Bruxelles delle criticità emerse nel decreto legge – ha bloccato l’invio ufficiale del testo al Quirinale. Il premier ora rivedrà personalmente articolo per articolo il testo. Che è stato anticipato al Quirinale in via meramente informale come è consuetudine fare in questi casi.

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