Cinema
LA NOSTRA STORIA Eleonora Giorgi
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Eleonora Giorgi nasce a Roma il 21 ottobre 1953. Figlia di madre ungherese e di padre romano. Attrice, regista e doppiatrice. Esordisce al cinema come comparsa nel film di Fellini “Roma”, accanto a un ancora sconosciuto Renato Zero.
Il debutto come protagonista di Eleonora Giorgi avviene nel 1973, anno in cui fa parte del cast del film erotico “Storia di una monaca di clausura”. L’anno seguente compare in un altro film erotico intitolato “Appassionata”. Nello stesso periodo posa in un nudo integrale per l’edizione italiana di Playboy. Resta profondamente colpita dal lutto per la morte di Alessandro Momo, suo fidanzato dell’epoca. L’attore diciottenne perde la vita in un incidente stradale mentre è alla guida della moto che Eleonora gli ha prestato. Nel 1975 la Giorgi recita in “Conviene far bene l’amore”, “Liberi armati pericolosi” e “L’ultima volta”. L’anno dopo lavora in “L’Agnese va a morire”, “Cuore di cane” e “Una spirale di nebbia”. Alla fine degli anni Settanta appare in “Non sparate sui bambini”, “Un uomo in ginocchio”, “Dimenticare Venezia” (candidato agli Oscar come migliore pellicola straniera e vincitore del David di Donatello), “Suggestionata” e in “6000 km di paura”. Nel 1979 si sposa con l’editore Angelo Rizzoli. Il matrimonio la aiuta a salvarsi dalla dipendenza dall’eroina. Diventa mamma dando alla luce Andrea Rizzoli.
In seguito lavora in “Mia moglie è una strega”, in “Borotalco” (vince il David di Donatello). Nel 1981 incide il 45 giri “Quale appuntamento/Messaggio Personale”, il lato B è l’adattamento italiano di “Message Personnel”. Con Adriano Celentano è protagonista di “Mani di velluto” e “Grand Hotel Excelsior”. Nel 1983 recita in “Mani di fata”, “Sapore di mare 2 – Un anno dopo” e al cinema con “Vediamoci chiaro”. L’anno dopo si separa da Angelo Rizzoli, nel frattempo coinvolto dallo scandalo della P2 e finito in carcere. Nel 1985 recita in “Giovanni Senzapensieri” e “Il volpone”. Il 1988 è l’anno di “Compagni di scuola”.
GLI ANNI ’90
Alla fine degli anni Ottanta la Giorgi decide di allontanarsi dal set a causa dei giudizi morali che è costretta a subire per la vicenda con l’ex marito (il tribunale le aveva attribuito anche cinque miliardi di lire, pari a metà dei proventi derivanti dalla vendita della quota delle azioni di Rizzoli dell’ex consorte), ma anche con l’obiettivo di abbandonare l’etichetta di sex symbol. Nasce la sua storia d’amore con il nuovo compagno, l’attore Massimo Ciavarro. Nel 1991 nasce Paolo Ciavarro. I due si sposano nel 1993 e iniziano un’attività nel campo della produzione cinematografica. Nel 1996 però i due si separano. Il suo nuovo compagno è lo scrittore Andrea De Carlo.
DOPO GLI ANNI 2000
Nel 2003 debutta come regista dirigendo “Uomini & donne, amori & bugie”. Nel 2008 è a teatro con la commedia “Fiore di cactus”. L’anno dopo produce e dirige “L’ultima estate”. Nel 2011 partecipa come concorrente al talent show di Raiuno “Lasciami cantare!”. Nel 2016 è al cinema con “Attesa e cambiamenti” e con “My Father Jack”. Inoltre scrive un libro autobiografico intitolato “Nei panni di un’altra”. Due anni dopo è al fianco di Costantino della Gherardesca in una delle quattro puntate di “Le spose di Costantino” su Raidue. Successivamente entra nel cast di concorrenti del talent show di Raiuno “Ballando con le stelle”.
Cinema
David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”
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Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello, su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.
Cinema
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.
Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.
Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.
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