Politica
ITALIA 5 STELLE La sindaca Raggi racconta Roma: “I problemi? Colpa…”
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ITALIA 5 STELLE La sindaca Raggi racconta Roma. Le parole del primo cittadino dal palco del Circo Massimo.
ITALIA 5 STELLE La sindaca Raggi racconta Roma. Lo ha fatto ieri, dal palco della kermesse grillina, al Circo Massimo. Descrivendo una città bellissima, che lei ha salvato dal collasso. Ha celebrato il proprio operato il primo cittadino, rispedendo al mittente critiche e attacchi. “Abbiamo riportato la legalità, i bilanci sono in ordine, mai più debiti, gare d’appalto e non più affidamenti diretti“, gioisce la Raggi, acclamata dai sostenitori pentastellati presenti.
La Sindaca ha elencato le azioni del Campidoglio, su tutte il concordato preventivo avviato per il risanamento di Atac. “Stiamo salvando la più grande azienda pubblica d’Europa” dice Raggi, attesa però a dicembre dall’incontro con i creditori, chiamati a dire sì al piano. E non mancano i confronti (inevitabili) con “quelli che c’erano prima“.
“Mentre loro, con le loro finanziarie, chiudevano gli ospedali sulle spalle dei più deboli, noi abbiamo aperto decine di asili nido soprattutto in periferia. Sono stati anche bruciati e vandalizzati. Ci siamo rimboccati le maniche e li abbiamo riaperti. Questa è la nostra forza. Non ci arrendiamo mai“.
“Dicevano che eravamo dei folli, – prosegue – che le nostre erano idee strampalate. Ora, però, siamo al governo e, cosa più importante, stiamo realizzando i nostri sogni. Stiamo mantenendo le promesse che ci eravamo fatti tanti anni fa. Non abbiamo mai tradito noi stessi“. Parole che si scontrano con la realtà, con le strade ancora discariche a cielo aperto. Colpa del problema dei problemi, che da decenni afflige la Capitale: quello dei rifiuti. Un servizio cui i cittadini, interpellati dall’Agenzia per il controllo della qualità dei servizi, hanno dato un voto fra il 3 e il 4. Che va ad unirsi al 5 e qualcosa con cui viene bocciata la qualità di vita generale della città. Ma la sindaca non sembra preoccupata dell’insufficienza.
“I colpevoli? Sono i brontoloni, sono quelli pronti sempre a lamentarsi; a prospettare un futuro negativo. Quelli che distruggono e non costruiscono mai. In Sicilia si utilizza un’espressione meravigliosa per definirli: sono i nemici della contentezza. Sono quelli del No, quelli del non è possibile, quelli del non si può fare, quelli del è troppo difficile…sono quelli che temono il cambiamento perché in realtà hanno paura di perdere le loro posizioni di rendita. Il futuro che stiamo realizzando noi è invece un futuro positivo, condiviso, partecipato. Giusto“.
Politica
Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.
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# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo
Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.
Tematiche Affrontate nell’Incontro
Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.
L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.
Prospettive di Ulteriori Incontri
Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.
Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.
Politica
Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano
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Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura
La Lettera di Dimissioni
Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.
Pressioni e Malumori nel Governo
Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.
Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy
Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.
Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future
Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.
Reazioni e Riconoscimenti
Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.
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In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.
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