Cronaca
ROMA Arrestato imprenditore per evasione fiscale

ROMA Arrestato imprenditore. La Guardia di Finanza ha eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di due persone. I soggetti sono indagati per falso in bilancio, gravi e reiterate frodi fiscali, indebita compensazione di debiti tributari con crediti inesistenti e truffa aggravata ai danni dello Stato.
ROMA Arrestato imprenditore. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica capitolina e condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria, hanno avuto per oggetto le attività illecite svolte dall’imprenditore romano G. de C.. L’uomo si era candidato, raccogliendo venticinque preferenze, alle elezioni comunali di Roma del 2013 con la lista Azzurri Italiani. Lista che sosteneva Gianni Alemanno per la riconferma in Campidoglio. Quarantaquattrenne, amministratore di fatto di oltre venti società che operavano in diversi settori, avrebbe evaso tasse e imposte per oltre 140 milioni di euro.
Già nel maggio del 2017, con altre cinque persone, era stato raggiunto dal divieto di esercitare attività di impresa o ricoprire incarichi direttivi di persone giuridiche. Inoltre era stato emesso nei suoi confronti un decreto di sequestro per oltre 80 milioni. Profitti accumulati grazie a una serie di reati tributari, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa. Nonostante i provvedimenti ha continuato a delinquere con modalità diverse. Servendosi questa volta dello ‘schermo’ della Diamante S.r.l.. Società a lui riconducibile sebbene formalmente gestita dal prestanome A.L.G..
La società ha operato in vari comparti (prodotti elettronici, informatici e petroliferi) attraverso l’emissione di fatture fittizie e la simulazione di esportazioni mai avvenute. Ha inoltre indebitamente fruito di crediti iva inesistenti. Il tutto per compensare oltre 5 milioni di debiti tributari ed evadere, complessivamente, imposte per circa 60 milioni di euro. A seguito delle indagini, che hanno portato alla luce una “scelta di vita delinquenziale ormai consolidata” da parte del dominus del sistema fraudolento, il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo. Per L. G., amministratore di diritto della società, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e del divieto di esercitare attività professionali o imprenditoriali per un anno.
Cronaca
Scontro tra scooter e taxi a Tor Cervara: decede un uomo di 50 anni

Un altro caos sulle strade di Roma: un tassista sbatte contro uno scooter Honda SH 300, uccidendo un 50enne italiano nella periferia est, mentre lui se la cava con un passaggio in ospedale per test anti-droga e alcol. Tipico di questa città dove tutti pensano di essere in pole position! #RomaTrafficoInfernale #IncidenteMortale #TaxiVsScooter #ItaliaStradePericolose (145 caratteri)
Lo Scontro Fatale
Nel pomeriggio di oggi, un incidente mortale ha bloccato via di Tor Cervara, nella caotica periferia est di Roma. Un taxi Dacia Lodgy si è scontrato con uno scooter Honda SH 300 guidato da un 50enne italiano, che non ce l’ha fatta. Niente di nuovo in una città dove il traffico è un gioco al massacro quotidiano.Il Tassista e i Test
Il conducente del taxi, un italiano di 55 anni, ha frenato appena in tempo per prestare soccorso, ma è finito dritto in ospedale per i soliti controlli alcolemici e tossicologici. Chissà se stavolta scopriranno qualcosa di più di un caffè forte – in fondo, qui a Roma, guidare con il piede sul gas è uno sport nazionale.
Le Indagini della Polizia
Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, dal IV gruppo Tiburtino, per ricostruire la dinamica. Speriamo che riescano a dipanare questo pasticcio senza altre sorprese, perché in questa giungla urbana, ogni incidente è solo l’inizio di una nuova storia.
Cronaca
Carlo Bravi accusa il medico: Quattro interventi errati e conseguenze sul corpo

Un altro scandalo nel mondo della chirurgia estetica made in Italy: una donna, ex colf attirata da offerte a prezzi stracciati, finisce nel calvario post-operazione al seno con un chirurgo già invischiato in quattro inchieste per malpractice. Ma chi se ne frega delle regole, vero? #ChirurgoFurbetto #OperazioniLowCost #SanitaAllaRovescia #ScandaloMedico #ViraleOra
La storia della vittima
Una donna comune, che faticava come colf per arrivare a fine mese, ha ceduto alla tentazione di un ritocchino al seno a prezzi da saldo. “Lavoravo 12 ore al giorno e lui mi prometteva miracoli a metà prezzo”, ha raccontato, senza sapere che si sarebbe ritrovata con complicazioni da incubo, tra infezioni e risultati da barzelletta. Tipico di questi “eroi in camice” che giocano con la salute per arrotondare.Le indagini sul chirurgo
Questo tizio non è nuovo a guai: già quattro inchieste lo inchiodano per errori chirurgici e promesse non mantenute. Le autorità indagano su come offra interventi low-cost a chi non può permettersi di più, ma sembra che il sistema sanitario chiuda un occhio, o forse due. Chissà se finirà in galera o continuerà a operare nel sottobosco della bellezza a basso costo.
Le conseguenze per le pazienti
Le donne coinvolte pagano il prezzo più alto: dolori, rimpianti e battaglie legali. Questa ex colf ora combatte per un risarcimento, denunciando un chirurgo che sfrutta la disperazione femminile. Ma in un paese dove l’apparenza conta più della sostanza, quante altre cadranno nella trappola? Non c’è da stupirsi se queste storie esplodono online.
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