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Cronaca

ROMA Nei musei civici la manifestazione Mystery Rooms

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ROMA Nei musei civici la manifestazione Mystery Rooms

ROMA Nei musei civici la manifestazione Mystery Rooms. Pensata dal Campidoglio per rendere note storie segrete e opere degne di attenzione conservate in alcuni dei musei gratuiti del Comune. Coinvolgendo in particolare il pubblico tra i 16 e i 30 anni.

Nei musei civici la manifestazione Mystery Rooms. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è stata realizzata grazie alle donazioni lasciate dai visitatori nei raccoglitori situati negli otto Musei Civici gratuiti. Vede inoltre la collaborazione artistica del Teatro di Roma e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Si comincerà con il Museo di scultura antica Giovanni Barracco. Il 25 novembre, l’8, il 16 e il 23 dicembre (alle ore 10.30 e alle ore 14.00 – prenotazione obbligatoria allo 060608). Il titolo della prima avventura Le mani sul museo – Concerto avventura per salvare il Museo Barracco.

Sarà uno spettacolo che in corso d’opera si trasformerà in una vicenda densa di mistero. Un custode scomparso, un funzionario pazzo e, soprattutto, la perdita dell’unico fondamentale documento in grado di evitare la distruzione del Museo da parte di un’agguerrita multinazionale. Questi gli indizi che daranno il via a una vera e propria caccia al tesoro tra le sale del museo in cui i partecipanti (max 12 per replica) andranno alla ricerca di tracce utili al ritrovamento del documento. Oltre al Museo Barracco, altro luogo coinvolto in questo ciclo di Mystery Rooms, sarà il Museo Napoleonico.

Una famiglia speciale come i Bonaparte infatti non può che nascondere qualche segreto. Album Bonaparte – Indagine nel passato, presente e futuro di una famiglia in programma l’8, il 9, il 16 e il 22 dicembre (ore 15.00 e 16.30 – prenotazione obbligatoria allo 060608) è rivolto a un pubblico curioso, appassionato di storia e di mistero, che potrà esercitare la propria immaginazione muovendosi da un indizio all’altro (max 15 partecipanti per replica).

Dentro le vetrine, nelle librerie, ben nascosto dietro la magniloquenza dei ritratti ufficiali si nasconde un universo di disegni, doni, oggetti, tracce, che parla della famiglia Bonaparte e delle relazioni che intercorsero tra i suoi membri. Si comincerà con una sorta di seduta spiritica collettiva. Si rievocherà la vita contenuta negli oggetti per poi muoversi tra le stanze. Entrando così in relazione con la collezione del museo e tentare di ricomporre l’album di famiglia.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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