Cultura
ROMA ANTICA Festa di Plutone e Proserpina
ROMA ANTICA Festa di Plutone e Proserpina. Quest’ultima è la versione romana della dea greca Persefone o Kore. Il nome potrebbe derivare dal latino proserpere (emergere) a significare la crescita del grano. Infatti in origine fu una dea agreste. Viene anche identificata con la dea Libera.
Festa di Plutone e Proserpina. Proserpina era figlia di Cerere (equivalente alla greca Demetra, Madre Terra o Madre Dispensatrice). Venne rapita dal re dell’Ade Plutone mentre coglieva fiori sulle rive del lago Pergusa, ad Enna, e trascinata sulla sua biga trainata da quattro cavalli neri. Divenne la sua sposa e fu regina degli Inferi. Dopo la richiesta della madre a Giove di farla liberare poté tornare in superficie a patto che trascorresse sei mesi all’anno con Plutone. Cerere, come segno di dolore, faceva calare il freddo e il gelo nei mesi in cui la figlia era assente per poi risvegliare la natura per il ritorno di Proserpina sulla terra. Quindi al mito di Proserpina e all’ira di Cerere si fa risalire l’alternanza delle stagioni.
Il suo culto a Roma venne introdotto accanto a quello di Dis Pater (assimilato a Ade) nel 249 a.C.. Si celebrarono allora in loro onore i Giochi Tarantini, così chiamati da una località nel campo di Marte, il Tarentum. Oggi è a lei intitolata l’Università Kore di Enna, città alla quale Proserpina era profondamente legata, e a Proserpina erano dedicate le Cotittie, antiche feste erotiche nate in Tracia e poi diffuse nel resto della Grecia.