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ROMA Il Comune cambia idea sull’Autostazione Tibus: i dettagli

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ROMA Il Comune cambia idea sull’Autostazione Tibus: i dettagli

ROMA Il Comune cambia idea sull’Autostazione Tibus: i dettagli.

ROMA Il Comune cambia idea sull’Autostazione Tibus. I ripetuti appelli – e polemiche – dei pendolari, delle opposizioni romane e nazionali e dei rappresentanti dell’Abruzzo hanno dunque sortito il loro effetto: l’autostazione non sarà più trasferita da Tiburtina ad Anagnina, come annunciato alcune settimane fa. I bus saranno però spostati dal piazzale Ovest a quello Est, mentre nel nodo sulla Tuscolana confluiranno solo 5 linee su 18 in base ai flussi.

Lo ha annunciato l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Linda Meleo, mentre in Assemblea si discuteva una mozione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, per fermare il ‘trasloco’. Canta vittoria dunque il partito della Meloni, mentre i grillini, con il consigliere Stefàno, ammettono gli errori di comunicazione. Ad assistere alla scena anche gli amministratori locali abruzzesi: il sindaco de L’Aquila, Pierluigi Biondi, rappresentanti del Comune di Teramo e parlamentari eletti in Abruzzo, tra i quali la ex presidente della Provincia de L’Aquila, già deputata e ora senatrice Stefania Pezzopane.

Vorrei fare chiarezza e rassicurare gli amici abruzzesi: – ha detto Meleonessuno vuole eliminare l’autostazione dal nodo Tiburtina, ma in presenza di un clima di illegittimità e illegalità rispetto all’attuale gestore stimo prevedendo un’alternativa“. L’assessore ha spiegato che “stiamo lavorando con Rfi per spostare l’autostazione nel piazzale Est (attualmente è in quello Ovest, ndr) anche perchè nell’assetto di lungo periodo quell’area va comunque eliminata perchè nell’attuale piano di assetto della stazione Tiburtina è previsto che largo Mazzoni, che oggi ospita l’autostazione, diventi qualcosa di diverso. Presto o tardi dunque va liberato, ma l’alternativa è il ricollocamento nel piazzale Est“.

Quanto ad Anagnina, che una delibera di giunta aveva dichiarato sede dello spostamento, Meleo ha spiegato che “ci saranno 5 stalli rispetto ai 18 di largo Mazzoni, perchè per razionalizzare i flussi delle persone che vengono da fuori città stiamo creando tutta una serie di nodi di scambio e Anagnina è uno di questi. Ripeto, sono 5 stalli su 18, sarebbe impossibile anche materialmente spostare un’intera autostazione in quel luogo. Anagnina è solo uno dei nuovi nodi previsti dal Pums. Nessuno vuole danneggiare i pendolari che arrivano a Roma tutti i giorni, la gran parte delle linee sarà spostata nel piazzale Est mentre riorganizzeremo i flussi che arrivano in città a secondo la provenienza“.

De Priamo ha dunque visto la propria mozione prima modificata e poi approvata all’unanimità con 32 voti favorevoli. “Ben vengano i bandi e il ripristino della legalità, – ha detto il capogruppo di FDI in Aula – ma lo spostamento del terminal bus da Tiburtina ad Anagnina porterebbe disagi molto evidenti non solo per l’Abruzzo, oggi qui in Aula ampiamente rappresentato, ma anche per i romani. Quello di Anagnina è un terminal in grande sofferenza e il nostro parere è fortemente negativo, ma siamo convinti che possa prevalere la ragionevolezza e siamo apertissimi a modifiche della mozione insieme alla maggioranza mantenendo sempre il principio di rivedere questa decisione e mantenere a Tiburtina un terminal di riferimento per molte aree del Centro Italia e non solo. Vogliamo che questa mozione diventi un atto unitario e facciamo per questo un appello a tutte le forze politiche“.

Appello che la maggioranza, per bocca del presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale, Enrico Stefano (M5S), ha fatto proprio: “Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto insieme, spiace magari che non siamo riusciti anche noi a comunicare meglio negli scorsi giorni su questo tema- il mea culpa dei pentastellati- ma sapete che è molto spinoso perchè ci trasciniamo nell’attuale area delle proroghe che poi sono state interrotte, e quindi gestirla e spiegarla non è mai semplice ed immediato. Comunque noi abbiamo sempre mantenuto un comportamento corretto, ma avremmo forse dovuto comunicarlo meglio“.

A prendere la parola in Assemblea anche il sindaco de L’Aquila Biondi: “Parlo a nome di tutti coloro che hanno accolto con preoccupazione le notizie forse non riportate correttamente, e ringrazio l’assessore Meleo per le precisazioni. L’Abruzzo e L’Aquila hanno un legame storico con Roma, un rapporto ideale e spirituale tra le due citta’ del Giubileo e una fraterna collaborazione negli anni, soprattutto all’indomani del sisma del 2009 con migliaia di volontari arrivati da Roma e dal Lazio nelle nostre tendopoli, insieme a centinaia di rappresentanti delle istituzioni. Un rapporto continuato con la decisione della Giunta regionale dell’Abruzzo di accogliere parte dei rifiuti di Roma in un impianto di proprietà pubblica, ma un legame anche sociale, occupazionale ed economico, con ogni giorno centinaia e centinaia di pendolari che vanno da una parte all’altra: la societa’ del trasporto pubblico abruzzese stima che si tratti di 800mila persone all’anno“.

Il trasferimento – ha proseguito il primo cittadino abruzzese – in una zona che allungherebbe di un’ora i tempi di spostamento sarebbe molto compromettente per il tessuto economico, produttivo e anche della ricerca. Per questo accolgo con soddisfazione lo spostamento dal piazzale Est al piazzale Ovest, e’ importante non interrompere il grande flusso di lavoratori e studenti tra i due territori“.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

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