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ROMA Prese 8 donne accusate di furti a turisti

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ROMA Prese 8 donne accusate di furti a turisti

ROMA Prese 8 donne accusate di furti a turisti in Centro.

ROMA Prese 8 donne accusate di furti a turisti in Centro. Un’operazione durata poche ore quella condotta dai carabinieri della compagnia Roma Centro. E che si aggiunge a quella dello scorso 5 novembre, le due giovani ladre arrestate mentre derubavano una turista inglese. A loro i militari sono giunti grazie all’ausilio delle telecamere di videosorveglianza, che le avevano riprese in azione in un ascensore alla fermata linea B della Metro a Termini. Lo stesso che ieri ha immortalato e fatto fermare un’altra donna, 27enne con precedenti. Quest’ultima, coadiuvata da una complice 13enne, non imputabile, ha sfilato il portafogli dalla borsa di una turista giapponese. Di stanza presso il campo nomadi di Castel Romano, sono state entrambe identificate e bloccate dai carabinieri della Stazione Roma Quirinale. La maggiorenne, trattenuta con l’accusa di furto aggravato in concorso, attende ora di essere processata per direttissima. La minore è stata invece riaffidata ai familiari.

Nello stesso insediamento erano domiciliate anche due cittadine bosniache, di 32 e 34 anni, anch’esse già note alle forze dell’ordine. Che le hanno bloccate, in borghese, alla stazione Roma via Vittorio Veneto. Avevano appena sottratto un portafoglio dalla borsa di una turista coreana 59enne che percorreva via del Traforo. I militari le hanno arrestate e recuperato il portafoglio, con circa 1.200 euro in contanti, poi riconsegnato alla turista. Gli stessi agenti sono stati poi protagonisti del fermo di una 37enne ucraina, senza fissa dimora, colta mentre arraffava da una turista cinese 53enne sulla banchina della Metro A di Termini.

Al computo si sono poi aggiunte tre cittadine romene, di 31, 27 e 23 anni, tutte senza fissa dimora e con precedenti, bloccate dai Carabinieri della Stazione Roma Quirinale. A loro carico il furto di un portafogli a un turista cinese, nei pressi della Bocca della verità. I colleghi della stazione Roma San Lorenzo in Lucina hanno infine tratto in arresto una 17enne residente presso il campo di Castel Romano. La giovane è stata notata mentre derubava una turista indiana in via delle Muratte. I carabinieri hanno anche recuperato la refurtiva, un portafogli con 1.150 euro in contanti. Condotte in caserma, le arrestate sono state trattenute in attesa del rito direttissimo.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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