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SIAE Diritto d’autore, la decisione del Tribunale di Roma contro Soundreef

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SIAE Diritto d’autore. La decisione del Tribunale di Roma

SIAE Diritto d’autore. Il Tribunale di Roma rimanda alla Corte di Giustizia Europea gli atti del procedimento nei confronti di Soundreef. La società italiana degli autori ed editori ha diramato questa nota: “Sentenza positiva per la Siae a Roma. Il tribunale di Roma, infatti, rimettendo alla Corte di Giustizia europea gli atti del procedimento promosso nel 2014 da Siae nei confronti di Soundreef, ha confermato che Soundreef operava in modo illegittimo. Sulla Direttiva il tribunale ha dunque sconfessato l’Agcm rinviando alla Corte di Giustizia europea per chiarire come la Direttiva non fosse di liberalizzazione. Siamo fiduciosi che la Corte di giustizia europea stabilira’ la verita’ confermando che le società di gestione collettiva come la Siae – che sono partecipate dagli stessi autori, non sono organizzate con fini di lucro, promuovono l’interesse collettivo degli autori e quindi lo sviluppo della creativita’ – sono una cosa ben diversa dagli enti di gestione indipendente come Soundreef, che promuovono forme di gestione opportunistica da parte di societa’ di capitali. Del resto, la stessa Direttiva Barnier distingue nettamente fra organismi di gestione collettiva, come la SIAE, e societa’ di gestione indipendenti, come Soundreef, precisando che gli Stati membri possono prevedere “la gestione collettiva obbligatoria dei diritti”, cosi’ “limitando” l’esercizio di tali attivita’ ai soli organismi di gestione collettiva. Siae ha appunto chiesto il rispetto di queste regole – regole che Soundreef ha cercato di eludere – ed e’ certa che ora finalmente la Corte di Giustizia europea potra’ dire una parola di chiarezza a tutela degli organismi di gestione collettiva e nell’interesse degli autori in Europa. Siae continua quindi nella sua missione di assicurare agli oltre 80.000 associati autori ed editori la giusta remunerazione del loro lavoro a vantaggio dell’intero settore, promuovendo il diritto alla crescita culturale e svolgendo un’azione fondamentale di controllo del rispetto della legge e di sviluppo del mercato della musica e dell’audiovisivo”.

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Cronaca

Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

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Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.

Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano

Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.

Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle

Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.

Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori

Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?

Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino

Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.

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Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia

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Scontri fra tifosi del Lecce e quelli della Roma. La protesta del sindacato di Polizia

All’indomani della vittoria di Lecce, la Roma deve però far conto con alcune problematiche che interessano i suoi supporter. A causa degli scontri avvenuti in occasione della partita tra Lecce e Roma infatti sono rimasti feriti 10 agenti di polizia del XV Reparto Mobile di Taranto.

Il sindacato Siap commenta la notizia chiedendo di inasprire le pene per chi si rende protagonista di certe azioni. “Urge immediatamente l’approvazione del DL sicurezza e di norme che inaspriscano le pene nei confronti di coloro che si rendono protagonisti di tali episodi, con daspo a vita per chi commette violenza in occasione di manifestazioni sportive.”

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