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Cronaca

ROMA Capitale blindata: il Papa e la Lega

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ROMA Capitale blindata: il Papa e la Lega

ROMA Capitale blindata. Il Papa a Piazza di Spagna e la Lega a Piazza del Popolo. Il centro di Roma blindato nel giorno della festa dell’Immacolata. Varchi presidiati dalle forze dell’ordine e controlli con il metal detector.

Capitale blindata. La questura di Roma ha messo a punto il piano di sicurezza per la manifestazione indetta dalla Lega a Piazza del Popolo e per le celebrazioni mariane del Pontefice a Piazza di Spagna. Al termine il Santo Padre si recherà nella sede de “Il Messaggero” a via del Tritone. Per la manifestazione della Lega, invece, la questura prevede la presenza di circa diecimila persone. Manifestanti che si riverseranno nella Capitale da tutta Italia con pullman, treni speciali e mezzi propri. In accordo con gli uffici di Roma Capitale sono state individuate due aree per le operazioni di discesa e risalita: viale Washington e Lungotevere delle Navi.

Elaborato anche il piano di “Safety” e “Security” che verrà adottato nel corso dell’evento con relativo piano sanitario. Come spiegato dalla questura l’area di Piazza del Popolo sarà delimitata da transenne “per permettere l’afflusso canalizzato dei manifestanti che potranno accedere all’interno attraverso varchi presidiati dalla forza pubblica che procederà al controllo degli spettatori, anche attraverso l’utilizzo di metal detector portatili”. Tre i varchi a Piazza del Popolo: uno su Porta del Popolo, uno su via del Babuino e il terzo su via di Ripetta. Previsti servizi di controllo agli aeroporti, ai caselli autostradali, al porto di Civitavecchia e nelle stazioni ferroviarie.

LA GIORNATA DEL PONTEFICE

Per quanto riguarda la giornata del Papa, alle 12 si affaccerà dalla finestra del suo studio privato, al palazzo apostolico in Vaticano, per la Recita della Preghiera dell’Angelus e per impartire la benedizione apostolica ai fedeli presenti in piazza San Pietro. Alle 15.20, si recherà alla Basilica di Santa Maria Maggiore per rendere omaggio all’immagine “Salus Populi Romani”. Subito dopo si trasferirà in piazza Mignanelli dove alle 16.00 renderà omaggio alla statua della Madonna dell’Immacolata Concezione. In occasione del tradizionale omaggio alla statua della Madonna in Piazza di Spagna sono stati creati varchi controllati dalle forze dell’ordine.

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Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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