Cronaca
Cibi scaduti, topi e insetti nelle mense scolastiche

Cibi scaduti, topi e insetti nelle mense scolastiche. Ispezionate in tutta Italia 224 mense. 81 hanno evidenziato irregolarità, 7 di queste presentavano una grave situazione igienico-strutturale e ne è stata disposta la chiusura.
Cibi scaduti, topi e insetti nelle mense scolastiche. Alle 81 mense irregolari sono state contestate 14 violazioni penali, 95 infrazioni amministrative alle normative nazionali e comunitarie. 15 persone sono state denunciate alle autorità giudiziarie, 67 a quelle amministrative. Sanzioni pecuniarie per oltre 576mila euro. Questo il bilancio delle verifiche, ancora in corso, sui servizi di ristorazione nelle scuole di ogni ordine e grado avviate da inizio anno scolastico dai carabinieri del Nas di intesa con il Ministero della Salute. L’obiettivo è accertare le condizioni di igiene e strutturali dei locali, la rispondenza dei menù ai capitolati di appalto, la corretta gestione e preparazione degli alimenti anche in relazione alle esigenze nutrizionali e salutistiche dei ragazzi.
Sequestrate oltre 2 tonnellate di derrate alimentari (carni, formaggi, frutta, olio, pane, prodotti ittici, verdura) senza indicazioni di tracciabilità e provenienza dei prodotti, in ambienti e condizioni inadeguati o scaduti. Animali infestanti ed escrementi di roditori nelle aree dedicate alla somministrazione dei pasti. Locali mensa e cucine in pessime condizioni igienico-strutturali. Alimenti diversi per qualità somministrati agli alunni rispetto a quanto previsto dal contratto di fornitura. Panini contenenti insetti. Queste alcune delle situazioni riscontrate dai Nas nelle ispezioni in varie città. Da Roma a Taranto, da Livorno a Pescara.
IL COMMENTO DEL MINISTRO GIULIA GRILLO
“Cibi scaduti, gravi carenze igieniche, perfino topi e parassiti vari. Un film dell’orrore. Come madre e come ministro mi indigna pensare che sulle tavole dei nostri figli, a scuola, possano finire escrementi, muffe o alimenti di dubbia origine. Oggi chi lavora nel settore delle mense sa benissimo che vi sono regole chiare da seguire e tutti i mezzi possibili per garantire tracciabilità, igiene e correttezza di conservazione degli alimenti. Per questo non possiamo permettere il menefreghismo di chi stipula contratti ben precisi e poi fa il furbo o peggio. A maggior ragione quando è in gioco la salute dei più piccoli e vulnerabili: i bambini”, la nota del ministro Grillo.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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