Cronaca
CORINALDO Panico in discoteca durante un concerto: morti e feriti
CORINALDO Panico in discoteca durante un concerto: morti e feriti.
<strong>CORINALDO Panico in discoteca durante un concerto. Il bilancio parla di sei morti e almeno dieci feriti gravi. Una vera e propria strage quella avvenuta nell’Anconetano, costata la vita a cinque giovanissimi e alla mamma di una di essi. Le vittime sono: Asia Nasoni, 14 anni, di Senigallia; Daniele Pongetti, 16 anni, anche lui di Senigallia; Benedetta Vitali , 15 anni, di Fano; Matttia Orlandi, 15 anni, di Frontone; Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia. Deceduta anche Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia.
A comunicare l’identità delle vittime il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook. “Sono le giovani vittime della tragedia di questa notte. È assurdo morire così“, scrive il ministro del Lavoro. Che poi aggiunge: “Come governo faremo massima chiarezza sulla dinamica della vicenda (se sono state rispettate tutte le norme di sicurezza) e individueremo i responsabili. Un abbraccio e un pensiero alle famiglie delle vittime e a tutti i feriti“.
La tragedia intorno all’una di notte, nel club Lanterna Azzurra. Dove si stava svolgendo, alla presenza di circa un migliaio di giovani, il concerto del trapper Sfera Ebbasta. All’improvviso si è scatenata la ressa e la fuga in massa dal locale. Provocata, pare, dall’azionamento di uno spray urticante, forse al peperoncino, che ha iniziato ad intossicare la discoteca. Secondo una prima analisi, le balaustre ai lati della pedana non avrebbero retto al fiume umano riversatosi in cerca di salvezza. Alcuni ragazzi sarebbero dunque caduti a terra, rimanendo schiacciati. Alla fine si sono contati 6 morti e più di 30 feriti, dieci dei quali in gravi condizioni.
Stando al racconto di un ragazzo, lo spray urticante sarebbe stato usato nel corso di una rissa. La dinamica, e soprattutto le responsabilità dell’accaduto, sono però al momento ancora tutte da chiarire. Così come si dovrà determinare se il locale fosse sovraffollato: testimoni infatti raccontano di mille, o forse più, persone presenti al momento del fatto.