Internet
Diffusione rete Internet: Lazio tra le regioni leader, ma la strada è ancora lunga
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Diffusione rete Internet: Lazio tra le regioni leader, ma la strada è ancora lunga.
Negli ultimi anni Internet è diventato uno strumento fondamentale, che ci accompagna in ogni momento della nostra quotidianità, sia a casa sia fuori: è presente quando le persone lavorano o studiano, quando si cerca qualsiasi tipo di informazione, quando si gioca in multiplayer e persino quando si guarda la TV o si ascolta la radio. Nonostante questa sua penetrazione così profonda, però, i dati sulla diffusione e sull’uso di Internet in Italia non sono poi così buoni. Nel nostro Paese, infatti, ancora un terzo delle famiglie non possiede una connessione al web. Si tratta di una situazione che dà poi vita al problema del cosiddetto “digital divide”, e che alimenta nuove forme di analfabetismo (sempre in chiave “digital”) tipiche di quest’epoca.
L’Italia connessa: la situazione della Penisola
L’analfabetismo digitale nel nostro Paese deriva soprattutto da una netta forbice fra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud: è in prossimità del Mezzogiorno, infatti, che vengono registrati i dati più bassi in termini di famiglie connesse alla rete. In regioni come la Sicilia, la Puglia, la Basilicata, il Molise e la Calabria, le connessioni non superano il 66% delle famiglie. La situazione cambia se si considerano regioni come il Lazio e la Toscana, in quanto a percentuali di connessione: nel Lazio il 74,6% delle famiglie è attualmente connesso alla rete, mentre in Toscana la percentuale arriva fino al 71,2%. Non sono comunque le migliori in classifica, considerando che si piazzano rispettivamente al quarto e al nono posto. I motivi per i quali le famiglie non si connettono possono essere diversi: c’è chi non ritiene utile Internet, chi rinuncia ad esso per motivi economici, e chi non può collegarsi per una questione di mancanza di infrastrutture.
Le connessioni senza linea fissa
Oggi esistono anche altri modi per connettersi, e questi sistemi possono ad esempio risultare utili per le persone che abitano nelle aree dove non è presente la linea fissa. Le alternative sono essenzialmente due: le connessioni satellitari e le tecnologie wireless come la LTE. Le prime vengono utilizzate soprattutto per luoghi molto isolati o mezzi in movimento, come le navi e i treni. Le seconde, invece, sono più indicate per le casistiche viste in precedenza, vale a dire le zone remote dove non arriva la fibra ottica o la linea ADSL. Chi desidera informarsi su questo tipo di connessioni può consultare la sezione contatti di Linkem, uno degli operatori presenti sul mercato che offre questo servizio. Il funzionamento avviene grazie ad una serie di antenne e ponti radio che distribuiscono il segnale ad alta velocità sul territorio, raggiungendo anche le zone più lontane. Qualsiasi tipo di connessione si scelga, resta il fatto che con il passare del tempo la diffusione di Internet sta aumentando (+2% circa rispetto al 2016): il futuro, in Italia, è destinato ad essere sempre più “connesso”.
Cronaca
Anzio, Lamborghini sequestrata dalla Polizia Locale
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La Polizia Locale di Anzio sequestra Lamborghini da 200 mila euro. Il veicolo era ricercato dalle autorità svizzere
Anzio. Operazione del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale di Anzio in collaborazione con la Polizia Svizzera che ha portato al sequestro di una Lamborghini Huracán dal valore di oltre 200 mila euro.
Il veicolo era ricercato dalle autorità elvetiche per reati contro il patrimonio ed è stato intercettato dalla Polizia Locale di Anzio grazie all’avanzato sistema di controllo targhe presenti in città.
L’auto, intercettata in sosta nella serata del 21 novembre è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’attività di indagine ha portato anche all’identificazione del soggetto, residente negli Emirati Arabi Uniti, che aveva condotto la supercar fino in Italia. L’indagine ancora in corso riguarda numerose auto di lusso sottratte in Svizzera e condotte in Italia.
Internet
Steve Jobs 24 gennaio 1984. Nasce il mito del primo Macintosh
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La storia del primo Mac di Steve Jobs che ha dato origine al culto della Mela
Nel lontano 24 gennaio del 1984, Apple ha presentato al mondo il Macintosh, un evento destinato a cambiare la storia della tecnologia. Steve Jobs intendeva lanciare il primo vero personal computer come un’opportunità di liberazione dalla presunta tirannia del “pensiero unico” rappresentata dalla gigante IBM. L’evento è stato promosso con uno spot epico diretto da Ridley Scott, trasmesso una sola volta in TV durante il terzo quarto del Super Bowl tra i Washington Redskins e i Los Angeles Raiders.
Il Macintosh era un progetto sviluppato da Jef Raskin nel 1984, caratterizzato da dimensioni compatte, portabilità e un’interfaccia grafica all’avanguardia. Nonostante i suoi limiti iniziali, come l’assenza di un hard disk e una ventola interna per evitare il surriscaldamento, il Macintosh ha avuto un impatto epocale nel mondo della videoscrittura e della grafica digitale, rivoluzionando il mercato dei personal computer.
Nel contesto del mercato digitale e tecnologico, Davide Di Santo ha enfatizzato come Jobs fosse un vero genio del commercio e un visionario nel campo della tecnologia di consumo, capace di rivoluzionare il modo in cui le persone interagiscono con i dispositivi elettronici. La presentazione pubblica iniziale del Macintosh è stata descritta come un momento straordinario, testimonianza della capacità comunicativa e della visione futuristica di Jobs.
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