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Furti, abusivismo e tassa di soggiorno. Cala il turismo a Roma

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Furti, abusivismo e tassa di soggiorno. Cala il turismo a Roma

Il turismo a Roma ha subito un cao a causa di tanti fattori che riguardano la sicurezza della città. Ecco il responso di Federalberghi

Una volta il turismo a Roma rappresentava una risorsa inostituibile per le casse economiche della città. Con il passare del tempo e con i problemi della Capitale, il turismo è calato. O meglio: cresce a livello nazionale, ma cala a livello internazionale, non avendo gli stessi risultati delle altre capitali mondiali. E’ questo il responso di Federalberghi che ha illustrato anche i motivi del calo. Tra tutti la tassa di soggiorno che è la più alta in Europa. A seguire i problemi dell’abusivismo e dei continui furti che spaventano i turisti, insieme alla poca sicurezza. Fattori e problematiche che l’associazione invita a risolvere per far tornare a brillare la Capitale sotto ogni punto di vista. Solo così potrà tornare il turismo dei tempi d’oro.

LEGGI LE DICHIARAZIONI DELLA RAGGI SULL’EMERGENZA RIFIUTI

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Iniziata la demolizione della vecchia Fiera di Roma. Fra 3 anni nuovi edifici

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Iniziata la demolizione della vecchia Fiera di Roma. Fra 3 anni nuovi edifici

Roma, 31 luglio 2025 – Hanno preso il via questa mattina le operazioni di bonifica e avvio del cantiere nell’area dell’ex Fiera di Roma, situata nel territorio del Municipio VIII. L’intervento prevede la completa demolizione e successiva rigenerazione urbana del sito, con l’obiettivo di restituire alla cittadinanza un’area strategica da tempo in stato di abbandono.

All’inaugurazione dei lavori erano presenti il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l’Assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, e il Presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri, accompagnati da rappresentanti del soggetto privato coinvolto: Luca Fantin (CEO di Orchidea Srl, fondo proprietario dell’area), Marco Sion Raccah (CEO di ARECneprix, gestore del fondo), e Alessandro Sbordoni (Developer Manager di Ns Costruzioni).

I lavori saranno articolati in tre fasi principali, coordinate con l’avanzamento del programma di rigenerazione urbana:

• Prima fase – Bonifica e demolizione sino al livello pavimentale
La prima attività prevede l’intervento di bonifica ambientale dell’intera area, con la rimozione dei rifiuti presenti all’interno dei fabbricati. Tali operazioni si svolgeranno nel rispetto delle normative più restrittive, al fine di garantire massima sicurezza. Seguirà la demolizione degli edifici fino alla quota pavimentale.
Durata stimata: 7 mesi.

• Seconda fase – Demolizione dei basamenti
In questa fase si procederà alla rimozione delle parti interrate e dei basamenti degli edifici, attività che richiede scavi e movimentazioni di terreno, pertanto separata dalla fase precedente per motivi di sicurezza.
Durata stimata: 3 mesi.

• Terza fase – Rimozione della viabilità interna e dei sottoservizi, abbattimento delle mura perimetrali e avvio delle nuove edificazioni
Ultimata la bonifica, si procederà alla demolizione delle infrastrutture viarie interne esistenti e dei sottoservizi non compatibili con il nuovo piano. Saranno infine rimosse progressivamente le mura perimetrali, in parallelo alla realizzazione dei nuovi edifici e del parco urbano.
Durata stimata: circa 30 mesi.

Il progetto di rigenerazione dell’ex Fiera di Roma, area dismessa da oltre vent’anni, si fonda sul Masterplan “La città della gioia”, elaborato dagli studi Acpv Architects, Arup, Asset e P’Arcnouveau, vincitori del concorso bandito a seguito dell’accordo sottoscritto nel settembre 2023 tra Roma Capitale e il Fondo Orchidea Srl.

La proposta prevede una trasformazione profonda dell’area, finalizzata a creare nuove sinergie tra spazi pubblici e privati. Il 50% della superficie sarà destinato a verde e servizi, con un incremento della permeabilità del suolo di circa 3,9 ettari. Su una superficie utile lorda (SUL) di oltre 44.000 mq, l’80% (circa 35.000 mq) sarà destinato a edilizia residenziale, con oltre 7.000 mq riservati a housing sociale; il restante 20% (8.800 mq) sarà adibito a funzioni non residenziali, tra cui circa 6.800 mq per uffici e 2.000 mq per attività commerciali.

Il nuovo quartiere sarà interamente pedonale e dotato di due piazze pubbliche: Piazza del Sole, su viale Tor Marancia, e Piazza degli Eventi, su via Georgofili. È inoltre in fase di studio la creazione di un hub della conoscenza, destinato a diventare punto di riferimento culturale e formativo, in collaborazione con l’Università di Roma Tre.

L’investimento complessivo del Fondo proprietario per l’attuazione del progetto supera i 250 milioni di euro.

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Scossa sismica scuote la Kamchatka: allerta tsunami, ignorato per ora dai fashionisti del clima

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Scossa sismica scuote la Kamchatka: allerta tsunami, ignorato per ora dai fashionisti del clima

#TerremotoKamchatka: Un terremoto di magnitudo 8.8 scuote la Kamchatka, innescando tsunami in tutto il Pacifico. Allerte da Giappone a Hawaii, con precauzioni di massa. #Sisma #Tsunami

Un terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito la remota penisola della Kamchatka, un evento straordinario che ha subito attirato l’attenzione globale. Le conseguenze del sisma si sono propagate attraverso l’Oceano Pacifico, generando onde di tsunami che hanno raggiunto le coste di Giappone, Hawaii e California. Sorprendentemente, finora non sono stati segnalati né vittime né danni gravi.

Mentre le giornate passano, alcuni paesi continuano a vivere nell’incertezza. Il Cile, per esempio, ha deciso di non rischiare, innalzando l’allerta tsunami ai massimi livelli e ordinando l’evacuazione di centinaia di persone. Nella terra madre dell’evento, la Russia, gli abitanti di Petropavlovsk-Kamchatsky si sono trasferiti verso l’entroterra. Nel frattempo, i porti venivano lambiti da onde che hanno raggiunto i sei metri, mentre un asilo veniva danneggiato.

La rapidità e l’efficacia dei sistemi di allerta russi sono state lodate dal Cremlino. “In generale, anche la resistenza sismica degli edifici ha dato prova di efficacia” ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, celebrando l’assenza di vittime. Tuttavia, il terremoto ha provocato una pericolosa eruzione del vulcano Klyuchevskaya Sopka.

Nel frattempo, il Giappone è stato messo alla prova con scenari di emergenza che hanno riportato alla mente i tragici eventi del 2011. Decine di persone si sono rifugiate in aree più sicure, preoccupate per l’effetto sulle centrali nucleari, che fortunatamente sono rimaste intatte. Anche le Hawaii si sono trovate in preda all’ansia, con le strade di Honolulu congestionate dalle automobili in fuga. Le evacuazioni, inizialmente ordinate, sono state poi revocate.

Questo catastrofico evento, che si è verificato lungo la temuta ‘Cintura di fuoco’ del Pacifico, si annovera tra i dieci terremoti più potenti mai registrati, sottolineando ancora una volta il potere inarrestabile della natura.

Fonte Verificata

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