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Cultura

REGIONE LAZIO Investimenti per la cultura: due bandi

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REGIONE LAZIO Investimenti per la cultura: due bandi

REGIONE LAZIO Investimenti per la cultura. La Regione ha deciso di investire risorse per oltre 10 milioni di euro sui luoghi della cultura. Archivi, aree archeologiche, biblioteche, complessi monumentali, istituti culturali e musei, potranno usufruire di due bandi che verranno pubblicati entro dicembre.

INVESTIMENTI PER LA CULTURA

Il primo bando, ‘Valorizzazione dei Luoghi della Cultura‘, del valore complessivo di 3.460.000 euro è destinato a investimenti sui luoghi della cultura pubblici per migliorarne l’accessibilità, la fruibilità e la sicurezza al pubblico puntando a sviluppare politiche di valorizzazione in rete attraverso incentivi agli interventi di sistema. I contributi verranno concessi in conto capitale per un importo non superiore all’80% del costo totale ammissibile per i soggetti pubblici e al 50% del costo totale ammissibile per i soggetti privati. Il contributo regionale massimo concedibile non potrà superare 300.000 euro. Avranno diritto al contributo:

1) Musei e Biblioteche di enti locali accreditati nell’Organizzazione museale regionale (OMR) e nell’organizzazione bibliotecaria regionale (OBR) al momento della presentazione della domanda;

2) Musei e Biblioteche di enti locali istituiti ma non ancora accreditati in OMR o OBR. In questo caso saranno ammissibili a finanziamento i progetti finalizzati a raggiungere uno o più standard previsti dall’organizzazione museale o bibliotecaria regionale per l’accreditamento;

3) Archivi di enti locali istituiti;

4) Musei e Biblioteche di interesse locale accreditati nell’OMR e nell’OBR al momento della presentazione della domanda;

5) Aree e Parchi archeologici o Complessi monumentali, istituiti e di proprietà di soggetti pubblici, o assegnati a soggetti pubblici per un periodo non inferiore a 10 anni dalla data di presentazione della domanda;

6) Luoghi di cui ai precedenti punti, ancora da istituire, di proprietà di enti locali o assegnati a enti locali per un periodo non inferiore a 10 anni dalla data di presentazione della domanda. In questo caso saranno ammissibili a finanziamento i progetti finalizzati all’apertura dei luoghi e corredati dal relativo progetto esecutivo delle opere necessarie.

Sarà attribuita una premialità ai seguenti progetti: relativi a luoghi della cultura già inseriti nei sistemi riconosciuti dalla Regione; che prevedano l’adesione a uno dei sistemi museali o bibliotecari riconosciuti; relativi a luoghi della cultura inseriti in sistemi museali e bibliotecari territoriali neo costituiti o costituendi. Le domande potranno essere inviate entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso e i progetti dovranno essere realizzati entro 12 mesi.

IL SECONDO BANDO

L’impresa fa cultura‘, del valore complessivo di 6.835.000 euro è destinato a progetti in grado di promuovere i luoghi della cultura attraverso l’uso di nuove tecnologie.Le risorse stanziate sono composte per il 50% da fondi comunitari POR FESR, per il 35% da fondi nazionali e per il 15% da fondi regionali. L’agevolazione consiste in un contributo economico a fondo perduto fino a un massimo dell’80% delle spese ammissibili e comunque non superiore a 200.000 euro per singolo progetto. Sono beneficiari delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese (PMI), in forma singola o aggregata, regolarmente costituite. I dossier di candidatura possono essere presentati anche da imprese in forma di aggregazioni stabili e non stabili. Scommettendo sulle potenzialità dell’innovazione collegata ai territori i progetti dovranno favorire la collaborazione pubblico privato per la valorizzazione dei luoghi della cultura.

Le proposte dovranno essere coerenti con il contesto tematico degli spazi culturali prescelti attraverso la promozione e l’organizzazione di attività in grado di garantirne la fruizione e l’animazione e avere almeno uno di questi obiettivi:

· sviluppo di contenuti culturali nel settore audiovisivo, sviluppo di software, prodotti editoriali e servizi nel settore multimediale, realizzazione di archivi e di videoteche digitali;

· sviluppo di tecniche e modelli innovativi attraverso i quali comunicare, promuovere o migliorare la fruizione del patrimonio culturale e dei servizi turistici;

· realizzazione di plastici, impiego di tecnologie di rilievo, modellazione e stampa 3D, prodotti di realtà virtuale o aumentata per ampliare l’accessibilità a particolari utenze, con specifica attenzione a persone con disabilità;

· sviluppo di software e di servizi nel settore multimediale;

· produzione di eventi e performance artistiche.

I LUOGHI DELLA CULTURA DOVE INTERVENIRE 

Precedenza assoluta a quelli che:

· ricadono nei sistemi di valorizzazione del patrimonio culturale regionale (Città d’Etruria, Ville di Tivoli, Città di Fondazione come luoghi del contemporaneo, Cammini della Spiritualità, Ostia Antica e Fiumicino, Via Appia Antica);

· sono compresi nei sistemi museali e nei sistemi bibliotecari;

· riguardano i beni culturali individuati nel programma di valorizzazione Art Bonus di proprietà della Regione Lazio.

Il dossier di candidatura deve essere presentato esclusivamente attraverso la procedura telematica accessibile dal sito della Regione dalle ore 12 del 16 gennaio 2019, alle 12 del 30 aprile 2019.

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Cultura

Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

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Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

Fin dall’antichità l’uomo ha dedicato una parte importante della propria vita al pensiero e all’astratto. Un pensiero che ha dato vita a miti e leggende di cui parliamo e di cui cerchiamo le tracce ancora oggi, a metà del terzo decennio del nuovo millennio. È proprio questo il campo in cui si muove una branca dell’archeologia: la ricerca di testimonianze relative alle città e civiltà perdute. Oggi parleremo proprio di questo e proveremo a capire se questi miti hanno un fondo di verità.

Nel 360 a.C. Platone narrò nel suo dialogo “Timeo” di un’isola sconfinata, grande quanto Libia e Asia messe insieme, situata vicino alle Colonne d’Ercole. Più che un’isola un vero e proprio continente che noi abbiamo imparato a conoscere col nome di Atlantide. Per il filosofo greco, quella di Atlantide era una società ideale fatta di uomini lontani dalle debolezze “umane” e con una struttura formata da tre cerchi di terra e tre cerchi d’acqua. A dominare la scena erano dieci re che, sotto incarico di Poseidone, prendevano decisioni amministrative in piena armonia. Purtroppo, però, secondo la leggenda, i dieci si fecero corrompere dalla cupidigia scatenando l’ira di Zeus che riversò sulla città terremoti e diluvi che la sommersero per sempre.

Un’altra città che ha dato vita a miti e leggende e di cui si parla ancora oggi anche grazie a slot come El Dorado: The City of Gold e film come La Strada per El Dorado di Dreamworks, è la celebre “città dell’oro” Azteca. Secondo il mito l’El Dorado era una terra abbondante di ricchezze in cui l’uomo vedeva soddisfati i suoi bisogni senza sofferenza e senza bisogno di lavoro. C’è anche chi sostiene che si trovasse proprio qui la fonte dell’eterna giovinezza. Almeno è quello che credevano i conquistadores provenienti dalla Spagna che per cercarla si resero protagonisti di scorrerie e nefandezze di ogni tipo contro le popolazioni locali.

Tutti noi abbiamo ben presenti le incredibili sculture presenti nell’Isola di Pasqua, nel cuore del pacifico. In pochi sanno, invece, che la civiltà di Rapa Nui, venne fondata da navigatori polinesiani intorno al quarto secolo Dopo Cristo e che prosperò sfruttando le risorse naturali e faunistiche della zona. A conferma di questa tesi ci sono recenti scoperte archeologiche. Ne esistono poche, invece, della tesi contrapposta che sostiene che quando arrivarono sull’isola nel 1700, gli europei vi trovarono soltanto un territorio semi-deserto con una popolazione locale ridotta alla fame.

Ancora più avvolta nelle nebbie del mito è la civiltà di Lemuria che, si dice, fosse addirittura più antica di Atlantide. La leggenda di Lemuria è però molto più recente e risale al 19esimo secolo, periodo in cui alcuni studiosi ipotizzarono l’esistenza di un continente scomparso che avrebbe messo in comunicazione il Madagascar, l’India e L’Australia. Su chi la abitasse, su come fosse gestita e su quali piante e animali vivessero a Lemuria non esistono testimonianze storiche ma soltanto leggende estremamente suggestive.

Storia simile a quella di Lemuria è quella di Mu, un altro sconfinato territorio oggi scomparso e localizzato nel cuore dell’Oceano Pacifico. Anche in questo caso le principali leggende legate a Mu risalgono al 19esimo secolo e vanno ascritte all’opera di Augustus Le Plongeon, esploratore che dichiarò di aver trovato tracce Maya che parlavano di un’antica civiltà, quella di Mu appunto, che avrebbe avuto un impatto forte sulle popolazioni dell’Egitto e del Centro America. Purtroppo, però, le scritture di Le Plongeon non hanno trovato riscontri, né tantomeno prove archeologiche o testimonianze di sorta.

Non mancano miti e leggende di civiltà perdute anche nelle fredde terre del Nord e nelle regioni polari. Le due più note sono quelle legate a Iperborea e Thule, due regni di cui si hanno le prime testimonianze nelle opere di Erodoto e Plinio il Vecchio. Testimonianze che definiscono Iperborea come una terra abitata da entità vicine alle divinità e in cui regnavano serenità e ricchezza e Thule come un’isola localizzata ai confini delle terre note e popolata da popoli di guerrieri fieri e coraggiosi.

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Attualità

Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

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Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

Oggi, 24 marzo, si celebra la Domenica delle Palme, festa della tradizione cattolica che precede la Pasqua e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La data di questa festività varia ogni anno in base alla fine della Quaresima.
La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e si ispira alla festa ebraica di Sukkot, la “Festa delle Capanne”, durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella a un asino, accolto dalla folla con rami di palma o ulivo come simbolo di vittoria e pace.
La festa è osservata da cattolici, ortodossi e alcune Chiese Protestanti, ed è nota anche come la domenica della “Passione del Signore”.

La Domenica delle Palme commemora l’ultimo ingresso di Gesù a Gerusalemme prima della sua morte, quando fu accolto dalla folla agitando rami di palma e fu salutato con Osanna. Questo segna l’inizio della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che culminano con la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Durante la celebrazione della Domenica delle Palme, si benedicono i rametti di ulivo o palma, simboli di acclamazione, trionfo e immortalità di Cristo. Questi rametti vengono poi distribuiti ai fedeli durante la messa speciale dedicata alla ricorrenza.

La liturgia della Domenica delle Palme prevede la lettura della Passione di Gesù tratta dai Vangeli di Marco, Luca, e Matteo. La lettura viene fatta da tre persone che impersonano Cristo, il cronista e il popolo, e narra l’arresto, il processo giudaico e romano, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura di Gesù.

Dopo la messa della Domenica delle Palme, i fedeli hanno l’usanza di portare a casa i rametti di ulivo benedetti, che vengono utilizzati per benedire la tavola imbandita prima del pranzo pasquale. I rametti diventano poi dei sacramentali, protetti dal diritto canonico, e possono essere seppelliti o riportati in chiesa per essere bruciati in vista della celebrazione del Mercoledì delle ceneri. Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, che si conclude con il Giovedì Santo.

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