ROMA ANTICA Le Consualia

ROMA ANTICA Le Consualia. Le Consualia di metà dicembre solennizzano la fine dei lavori dei campi, cioè quando si ripone il raccolto. Dagli antichi calendari si può ipotizzare che le feste di dicembre durino quattro giorni.

Le Consualia sono feste in onore del dio Conso. Venivano celebrate anche a luglio e ad agosto e forse anche in marzo in corrispondenza delle Equirria perché il dio è associato ai vari momenti della vita agricola. Conso è una divinità arcana e singolare. Le fonti antiche non sono concordi sulla sua natura, i suoi poteri e attributi. Spesso viene associato al ratto delle Sabine. Romolo, nell’istituire i giochi che sarebbero serviti di pretesto al fatto, avrebbe creato un nuovo dio e un nuovo culto dicendo di averne trovato l’altare sotto terra.

Infatti durante le cerimonie in onore di Conso il suo altare viene dissotterrato per essere poi nuovamente sepolto e nascosto tra un rito e l’altro. Questo particolare potrebbe riportare al mondo agricolo. Come il seme che resta nascosto nella terra fino alla germinazione. I sacerdoti designati al culto di Conso sono il flamine Quirinale e le Vestali. Il sacrificio consisteva, secondo la stagione, nel bruciare incensi e primizie e nell’organizzazione di corse di cavalli, sciolti e congiunti a carri. Gli animali da tiro come cavalli, asini e muli, sono dispensati dal lavoro e vengono incoronati di fiori.

Le Consualia più solenni sono quelle di dicembre. Secondo Servio sarebbero qualificate anticamente come Magni circenses (giochi solenni). Quanto al ratto delle Sabine, forse va ricondotto soprattutto alle Consualia di agosto. Almeno secondo Varrone che dice: “(…) si facevano allora pubbliche feste e i sacerdoti nel Circo, presso l’ara del dio, celebravano quei giochi nei quali furono rapite le donne Sabine”. Di altro avviso Servio che colloca il ricordo del ratto durante le Consualia di marzo.