Cultura
ROMA ANTICA Le Opalia
ROMA ANTICA Le Opalia sono delle feste in onore di Opi. Divinità romana personificazione della terra e dispensatrice dell’abbondanza agraria. La tradizione romana le attribuisce origini sabine in quanto culto introdotto da Tito Tazio, il re sabino che secondo la leggenda avrebbe regnato su Roma con Romolo.
Le Opalia A Roma Opi venne associata nel culto a Saturno ed a Conso. Forse inizialmente sposa di quest’ultimo, da cui la denominazione Consiva. In latino al nominativo singolare Ops gli autori classici preferivano Opis. La parola latina ops significa abbondanza, doni, munificenza e ricchezza è anche correlata ad opis che significa lavoro, in particolare quello agrario. Tale attività poteva essere intesa come sacra e infatti era spesso accompagnata da rituali sacri per ottenere il favore delle Divinità ctonie come Ops, Conso e Dis Pater. Il termine Ops è anche derivante dal sanscrito ápnas (“beni, proprietà”).
Opi non sempre si distingue facilmente da Abbondanza, la quale dispensava ricchezze non solo agrarie, che a sua volta si distingue difficilmente da Annonia, in quanto quest’ultima presiedeva esclusivamente a una stagione, a sua volta distinta da Cerere, dea della fertilità e dei raccolti. Sempre della fertilità, ma anche femminile, era Bona Dea. Tutte si distinguevano da Tellus, che presiedeva tutta la terra, dalle ricchezze agrarie a quelle minerarie, ed ai defunti. Tellus aveva un equivalente maschile, Dis Pater o Dite. Le furono dedicati due santuari, uno sul Campidoglio e l’altro nel Foro, e in suo onore si celebravano le feste tradizionali degli Opiconsivia il 25 agosto e degli Opalia il 19 dicembre. Alla sua protezione era affidato il grano mietuto e riposto nei granai. È raffigurata con una cornucopia, del grano o uno scettro.