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MACCARESE In fiamme l’oleodotto: disagi sulla A12

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MACCARESE In fiamme l’oleodotto: disagi sulla A12

MACCARESE In fiamme l’oleodotto: disagi sulla A12 Roma-Civitavecchia.

MACCARESE In fiamme l’oleodotto. Un violento incendio è infatti scoppiato nella serata di ieri all’interno dell’impianto, facendo temere il rischio di un disastro ambientale. A causare il rogo probabilmente un tentato furto di benzina nei pressi del casello della A12 Roma-Civitavecchia. Quest’ultima, per non intralciare le operazioni di spegnimento, è stata chiusa in un senso da polizia e carabinieri, giunti sul posto insieme a numerose squadre dei vigili del fuoco. Per lo stesso motivo, è stata interdetta al traffico anche l’adiacente via Salvatore Ottolenghi.

Dopo lo spegnimento dell’incendio, avvenuto con l’ausilio del nucleo NBCR e del carro schiuma, i Vigili del Fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area. Particolare attenzione è stata rivolta alle condotte dell’oleodotto, di proprietà Eni, che, attraverso la rotta Civitavecchia-Pantano, riforniscono l’aeroporto Leonardo da Vinci di benzina avio (Avgas), il combustibile per aeromobili.

Un episodio simile si era già verificato il 5 febbraio di due anni fa, senza però sversamento di materiale inquinante. Anche oggi la viabilità subirà dei disagi. In particolare, se ci si dirige verso Nord Civitavecchia, si dovrà percorrere la ss1 Aurelia e scegliere l’entrata in autostrada da Torrimpietra o da Maccarese-Fregene.

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West Nile, salgono a due i morti nel Lazio. In Campania la prima vittima: deceduto 80enne

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West Nile, salgono a due i morti nel Lazio. In Campania la prima vittima: deceduto 80enne

(Adnkronos) – Secondo decesso per il virus West Nile oggi, lunedì 28 luglio, nel Lazio. Un 77enne con patologie croniche pregresse è morto oggi, lunedì 28 luglio, alle 6.20 all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. L’uomo era residente a Isola dei Liri e aveva soggiornato di recente a Baia Domizia nel Casertano.  

Trapiantato di cuore nel 2014 e in follow-up presso l’Ao San Camillo Forlanini, era affetto da insufficienza renale cronica. Era stato ricoverato il 26 luglio per febbre elevata (fino a 40° c), insorta dal 20 luglio e la diagnosi è stata poi confermata con positività del virus su plasma e urine il 28 luglio.  

La prima vittima del virus West Nile nel Lazio è stata una donna di 82 anni che, residente a Nerola, è morta il 20 luglio scorso all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi in provincia di Latina. Era stata ricoverata il 14 luglio scorso per febbre e stato confusionale.  

In provincia di Roma i Comuni di presunta esposizione sono Anzio e Nettuno. Dei 44 casi di confermata positività al virus West Nile: 18 pazienti risultano attualmente ricoverati in reparti ordinari per altre patologie, tre sono stati dimessi, 19 sono in cura presso il proprio domicilio e due pazienti si trovano ricoverati in terapia intensiva.  

Sedici nuovi casi di positività al virus West Nile sono stati confermati dalle analisi effettuate presso il Laboratorio di virologia dell’istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ Irccs, (4 casi con sindrome neurologica e 12 casi con febbre da West Nile Virus) con un decesso oggi con probabile esposizione nella provincia di Caserta.  

Con questi ultimi accertamenti salgono a 44 le conferme diagnostiche di positività di infezione da West Nile virus nel 2025, registrati in provincia di Latina (41 casi totali, inclusa la paziente deceduta la scorsa settimana presso l’ospedale di Fondi) e in provincia di Roma (2 casi) e uno fuori Regione con probabile esposizione in provincia di Caserta. In provincia di Latina i Comuni di presunta esposizione sono Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi, Latina, Pontinia, Priverno, Sezze e Sabaudia. 

Soffriva di gravi patologie pregresse, l’anziano di 80 anni, morto all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano a Caserta in seguito all’infezione da West Nile. Prima vittima in Campania per la “febbre del Nilo” l’uomo era originario di Maddaloni ed era ricoverato da venerdì presso il reparto di medicina d’urgenza. In ospedale è ricoverato per la stessa infezione anche un altro anziano, sempre di Maddaloni. 

Il West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex pipiens, che colpisce soprattutto gli uccelli selvatici. Le zanzare si infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche a ospiti accidentali come il cavallo e l’uomo. La zanzara che trasmette il virus West Nile non è la zanzara tigre, bensì la nostra zanzara comune notturna, che punge dal tramonto all’alba. Altre possibili vie di trasmissione comprendono la trasfusione di sangue e il trapianto di organi da donatori infetti e ancor più raramente sono state segnalate infezioni congenite trasmesse dalla madre al feto attraverso il latte umano. 

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (una persona su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. 

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Svelato il mistero del coccodrillo a Ladispoli, il sindaco: “Era un giocattolo, denuncia per procurato allarme”

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Svelato il mistero del coccodrillo a Ladispoli, il sindaco: “Era un giocattolo, denuncia per procurato allarme”

(Adnkronos) – Timore rientrato: era solo un giocattolo il coccodrillo fotografato in un fiume a Ladispoli. Ad annunciarlo è il sindaco della località balneare in provincia di Roma, Alessandro Grando, che in un post su Facebook annuncia anche una denuncia per procurato allarme.  

“Dopo le doverose verifiche che sono state effettuate possiamo finalmente confermare che non c’è alcun rettile pericoloso nel fiume Sanguinara – scrive Grando sul social – Nonostante fosse una circostanza improbabile, le autorità competenti hanno svolto tutti gli accertamenti necessari per escludere qualsiasi rischio potenziale per la cittadinanza. A seguito delle verifiche è emerso quanto segue: una cittadina di Ladispoli ha dichiarato di aver posizionato nel parco giochi adiacente al corso d’acqua un giocattolo, corrispondente alle foto che sono circolate in questi giorni, che qualcuno ha deliberatamente posizionato nel fiume, generando il caos che ne è scaturito. Un comportamento sconsiderato che perseguiremo con una denuncia contro ignoti per procurato allarme. Con questa comunicazione possiamo finalmente chiudere questa vicenda, rassicurando tutti che non ci sono rischi e che si è trattato solamente di uno scherzo di pessimo gusto. Ringraziamo le Forze dell’ordine, i volontari e tutti i cittadini per la collaborazione e la pazienza”. 

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