Cronaca
ROMA Ostia Banda gestiva 11 case a ‘luci rosse’

ROMA Ostia Banda gestiva 11 case a ‘luci rosse’. I carabinieri di Ostia a seguito di una prolungata attività investigativa hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento della prostituzione. Sei le persone denunciate alla Procura della Repubblica che ne ha già chiesto il rinvio a giudizio.
Ostia Banda gestiva 11 case a ‘luci rosse’. Cinque uomini romani e una donna romena gestivano il giro di affari in undici appartamenti. Tutti di proprietà di uno dei componenti dell’organizzazione e dislocati tra Roma e Firenze. Ognuno all’interno del gruppo aveva un compito. Uno si occupava del check-in, della pulizia e manutenzione degli alloggi nonché della logistica in generale. Un altro deteneva la relativa contabilità dei proventi illeciti. Un altro, tramite specifici annunci su internet, ricercava donne disposte a prostituirsi a cui poter affittare gli appartamenti. Gli altri due erano intestatari delle carte prepagate dove confluivano le somme delle locazioni da parte delle donne che utilizzavano gli appartamenti per le loro prestazioni. Durante le indagini i Carabinieri hanno appurato che l’illecita attività fruttava centinaia e centinaia di euro a settimana per ogni appartamento.
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Cronaca
La passione per i viaggi e il ricordo degli amici dopo la tragica scomparsa del giovane trovato senza vita

Questa mattina a Roma, Alberto Donato è stato trovato morto dalla fidanzata dopo una serata trascorsa insieme. Intorno alle 10:30 la ragazza è tornata a casa del compagno in via Rodolfo Morandi, a Fidene, e lo ha trovato esanime sul divano, chiamando i soccorsi. I tentativi di rianimazione da parte dei sanitari del 118 sono stati inutili.
Dettagli sul decesso
Alberto, 31 anni, sarebbe morto per cause naturali, poiché sul suo corpo – ora a disposizione dell’autorità giudiziaria – non sono stati trovati segni di violenza. Non ci sono state effrazioni in casa né tracce di droga.
Alberto e la passione per i viaggi
Numerose foto condivise con la fidanzata documentano i viaggi vissuti insieme negli oltre 9 anni di relazione. Tra gli ultimi viaggi ci sono quelli a Ksamil, in Albania, lo scorso agosto, e a Tropea, in compagnia della sua “crew”. A marzo, invece, i due avevano visitato il Marocco, mentre nel dicembre 2023 Alberto aveva fatto da cerimoniere al matrimonio di amici. «Il cerimoniere più bello ce l’ho io», aveva scritto la fidanzata in quell’occasione. Alberto amava mostrarsi in forma sui suoi profili social, spesso ritraendosi a petto nudo con la sigaretta in bocca.
Ora, sarà l’autopsia, che si prevede venga disposta nelle prossime ore, a chiarire le cause del decesso del trentunenne e a stabilire anche l’orario della morte. Non si esclude alcuna ipotesi, compresa quella di un malore fatale, che sembra la più plausibile. La fidanzata è stata ascoltata a lungo dagli investigatori per ricostruire le ultime ore di vita di Alberto, l’ultimo incontro risalendo a ieri sera.
Cronaca
Autopsia disposta dopo mancanza di segni di violenza

Dopo una serata trascorsa insieme, una giovane fidanzata ha fatto una tragica scoperta: il suo compagno, Alberto Donato, un 31enne italiano, è stato trovato morto sul divano dell’abitazione in via Rodolfo Morandi, a Fidene, Roma. La ragazza ha immediatamente chiamato i soccorsi intorno alle 10.30, ma i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari del 118 si sono rivelati inutili. Si ipotizza che la causa della morte possa essere naturale.
Disposta l’autopsia
Sono stati eseguiti rilievi approfonditi dall’investigativa scientifica. Non sono state riscontrate effrazioni né tracce di droga o sostanze illegali nell’abitazione. Un primo esame esterno condotto dal medico legale non ha evidenziato segni di violenza sul corpo del giovane. L’autopsia, che sarà probabilmente programmata nelle prossime ore, dovrà stabilire la causa e l’orario della morte, con l’ipotesi di un malore fatale che appare al momento la più verosimile.
La fidanzata è stata interrogata per ricostruire le ultime ore di vita di Alberto; i due si erano visti l’ultima volta la sera precedente e lei ha fatto la scoperta solo questa mattina.
Recentemente, si è verificato un altro decesso simile a Roma: a metà febbraio, Camilla Sanvoisin, 25 anni, figlia del produttore televisivo Axel Egon Sanvoisin, è stata trovata morta nell’appartamento del fidanzato. Anche in questo caso, vi è sospetto di overdose, poiché entrambi avevano fatto uso di eroina. La causa ufficiale della morte è stata attribuita a un arresto cardiocircolatorio, e si attendono i risultati degli esami tossicologici per ulteriori informazioni sulla sostanza assunta.
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