Cronaca
OSTIA Scoperto giro stile Gomorra ai Lotti di via della Paranzella

OSTIA Scoperto giro stile Gomorra ai Lotti di via della Paranzella.
OSTIA Scoperto giro stile Gomorra ai Lotti di via della Paranzella. Qui la vendita di droga avveniva secondo un sistema ben collaudato. L’acquirente, scortato da delle vedette, veniva accompagnato dal pusher il quale, da dietro una grata, gli cedeva lo stupefacente. Che poteva essere di ogni tipo: dalla cocaina alla marijuana all’hashish ‘Ferrari’.
A farlo emergere un’operazione con cui la Guardia di Finanza ha sogminato una banda di spacciatori. In otto sono stati sottoposti a misure cautelari, in carcere e ai domiciliati. Tutti fanno parte di un gruppo criminale, non legato a clan del territorio e dedito allo spaccio di stupefacenti .
Le indagini sono partite a inizio 2015, dopo un sequestro spot operato ad Ostia. Nel corso dei successivi due anni, i militari hanno posto in arresto tre persone, di cui due accusate di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. 15 invece i segnalati per detenzione ad uso personale.
A capo della rete i finanzieri del II Gruppo del Lido di Ostia sono giunti attraverso intercettazioni telefoniche e osservazione e pedinamento sul territorio. I militari hanno così scoperto un vero e proprio supermarket della droga, collocato negli imponenti edifici, dislocati su quattro lotti principali, parte di uno degli storici complessi popolari di Ostia.
Dalle indagini si è scoperto che l’attività dei pusher, tutti italiani, avveniva prevalentemente in un complesso residenziale noto per la sua inaccessibilità. A dare loro sistematico impulso due donne, anch’esse colpite dalle odierne ordinanze.
Con queste ultime collaboravano, in qualità di ‘rette’, persone incensurate, che distribuivano lo stupefacente ai singoli pusher. I quali si occupavano della capillare distribuzione della droga, organizzata secondo turni di lavoro durante tutto l’arco della giornata.
I pusher contattavano gli acquirenti attraverso un’unica utenza telefonica, usando un linguaggio in codice, con cui concordavano quantitativi e modalità di consegna. Giunto sul posto, l’acquirente, scortato dalle vedette, veniva quindi accompagnato dal pusher. Con cui concludeva lo scambio droga-denaro.
Grazie al traffico illecito, stimato in circa 3 chili al mese, gli arrestati avevano messo su un’unica fonte di reddito, che gli procurava ingenti guadagni. Gli arrestati sono stati portati nelle carceri di Rebibbia, Regina Coeli e Velletri. Uno dei responsabili è risultato irreperibile e sono state attivate le ricerche finalizzate al rintraccio dello stesso.
Cronaca
Roma Pride 2025: manifestazione in piazza il 14 giugno con il tema Fuorilegge

Il 14 giugno il Roma Pride tornerà in piazza con lo slogan ‘Fuorilegge!’. Mario Colamarino, presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, denuncia che “le politiche repressive del governo Meloni, in questi tre anni, hanno prodotto una serie di leggi volte a criminalizzare la comunità Lgbtqia+ in tutto il globo terracqueo”. Colamarino sottolinea l’accanimento del governo nei confronti della comunità, definendolo “un’arma di distrazione di massa” che porta a una marginalizzazione e criminalizzazione del popolo Lgbtqia+.
Rivendicazioni e richieste
I promotori del Roma Pride evidenziano di essere accusati di propaganda “solo perché rivendichiamo la nostra esistenza, anche attraverso un linguaggio che rispetti le nostre identità”. Continuano a subire “odio e violenza per il nostro orientamento sessuale o la nostra identità di genere” e richiedono da anni leggi a tutela dei diritti della comunità. Tuttavia, lamentano che “la nostra classe politica è impegnata in ben altre questioni più importanti”: combattere contro asterischi e schwa e produrre leggi contro l’ideologia gender.
Autodeterminazione e diritti
Colamarino denuncia un attacco alla libertà individuale, dichiarando: «Chi ci governa vorrebbe impedirci di autodeterminarci nella nostra identità di genere, eppure la stessa Giorgia Meloni si autodetermina come il presidente del consiglio». La comunità Lgbtqia+ si oppone decisamente alle recenti normative, che, secondo loro, negano l’esistenza delle famiglie e creano un “incostituzionale divieto universale di gestazione per altri”. Concludono affermando che “il Roma Pride e la comunità Lgbtqia+ non arretrano e non intendono rinunciare a nessuna rivendicazione. Ci proclamiamo fuorilegge”.
Cronaca
Vandalizzata la targa della sala consiliare del IX municipio, Gualtieri commenta: “Inaccettabile”

Non fermerà la vita democratica l’incendio doloso che la scorsa notte ha colpito la targa d’ingresso dell’aula consiliare del municipio IX di Roma Eur. La scoperta stamani dell’atto vandalico ha suscitato una forte reazione da parte delle istituzioni, in particolare della mnisindaca Titti di Salvo, che ha condiviso sui social la foto della targa distrutta.
Condanna istituzionale
Di Salvo ha dichiarato: "Esprimiamo la nostra più ferma condanna per l’atto vandalico e doloso che ha colpito la targa della nostra Sala Consiliare. Un gesto inaccettabile che non solo danneggia un simbolo della nostra istituzione, ma rappresenta un attacco ai valori di democrazia e partecipazione che il Consiglio incarna." Ha aggiunto che l’incendio non è solo un atto di inciviltà, ma "un affronto a una intera comunità. Nessuna forma di violenza o intimidazione potrà mai indebolire il nostro impegno nel garantire trasparenza, dialogo e rispetto delle istituzioni e della vita democratica.”
Reazione del sindaco
Il sindaco Roberto Gualtieri ha commentato l’episodio, affermando: "L’incendio della targa dell’Aula consiliare nel IX Municipio rappresenta un atto grave e inaccettabile contro le istituzioni democratiche. Confido che le forze dell’ordine facciano piena luce sull’accaduto e individuino al più presto i responsabili. Esprimo piena solidarietà alla presidente Titti Di Salvo, agli amministratori municipali e alla comunità del Municipio IX."
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