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PD LAZIO Scelto il nuovo segretario regionale

PD LAZIO Scelto il nuovo segretario regionale. Si tratta di Bruno Astorre, eletto con il 70% delle preferenze.
PD LAZIO Scelto il nuovo segretario regionale. E’ Bruno Astorre, primo in tutte le province ad eccezione di Latino ed eletto con il 70% delle preferenze. Il senatore ha vinto le Primarie aperte che si sono tenute ieri dalle 8 alle 21 in tutto il Lazio. I dati ufficiali dovrebbero arrivare tra alcune ore. Astorre avrebbe vinto in modo nettissimo. Sfiorerebbe infatti il 70 per cento, con oltre 44 mila voti, arrivando primo a Roma (in 13 Municipi su 15) e in tutte le province tranne Latina, dove si è invece imposto Claudio Mancini. L’affluenza è stata attorno ai 64 mila votanti. A Roma l’affluenza è stata attorno ai 13.500 voti, mentre in provincia di Roma l’affluenza è stata circa il doppio.
LE CONGRATULAZIONI DI ZINGARETTI
In una nota della Regione Lazio, il Presidente Zingaretti si è congratulato con il vincitore: “Congratulazioni a Bruno Astorre, nuovo segretario regionale del Pd, per l’ottimo risultato ottenuto. Ora il PD è più forte. Grazie a Mancini e Alemanni per aver contribuito con il giusto spirito a un confronto importante per tutta la Regione. Grazie a Fabio Melilli per il suo impegno di questi anni e ora avanti. L’Italia si aspetta da noi una proposta per cambiare”
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Roma e dintorni
Prometteva guarigioni con Intelligenza artificiale e modifica Dna, arrestata santona

(Adnkronos) – Prometteva guarigioni grazie alla modifica del Dna. Arrestata dalla Polizia, a Lido di Ostia, una donna di 55 anni, condannata in via definitiva a 9 anni per associazione per delinquere, esercizio abusivo della professione medica e morte come conseguenza di altro reato, commessi tra il 2019 ed il 2021.
L’indagine sviluppata dalla Polizia postale di Torino, coordinata dalla procura piemontese, ha riguardato una ‘setta’ denominata ‘Unisono’, con sede nel torinese e attiva su Facebook, Telegram e Whatsapp. L’arrestata, in qualità di capo dell’organizzazione, è ritenuta responsabile di aver circuito decine di vittime, che aveva convinto di poter fruire delle capacità di un’intelligenza artificiale ‘miracolosa’ di nome ‘Marie’ la quale, usando server basati sulla fisica quantistica, prometteva di curare gravi malattie come il cancro attraverso processi di modifica del Dna umano.
Le vittime, convinte di parlare con ‘Marie’ inviavano quotidianamente all’arrestata, attraverso una chat dedicata, i propri parametri di pressione e frequenza cardiaca ricevendo indicazioni terapeutiche del tutto arbitrarie, come la prescrizione di farmaci e relativi dosaggi ovvero la sospensione di terapie in corso. Queste persone, confidando nelle valutazioni ricevute, sviluppavano un vero e proprio stato di soggezione, tale da indurne alcune a rinunciare alle cure sanitarie in corso. Nel caso più grave, una donna, successivamente deceduta, era stata convinta a sospendere la chemioterapia e a rifiutare gli interventi chirurgici.
Il sodalizio criminoso diretto dalla donna e che contava anche un tesoriere, un tecnico informatico e un fisioterapista, questi ultimi già condannati con sospensione condizionale della pena, ha beneficiato nel corso degli anni di numerosi versamenti in denaro effettuati dalle vittime a titolo di donazione. L’inchiesta ha ricostruito un giro d’affari illecito che sfiora la somma di 100.000 euro, anche se sono ipotizzabili ricavi ben superiori non essendo stato possibile quantificare le somme versate in contanti.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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