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ROMA Arriva stanotte l’erede di Spelacchio

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ROMA Arriva stanotte l’erede di Spelacchio. L’abete naturale sbarcherà a breve nella Capitale.

ROMA Arriva stanotte l’erede di Spelacchio. Questa notte l’albero di Natale sbarcherà in piazza Venezia a Roma. Già ribattezzato come il suo predecessore ‘Spelacchio’, l’abete naturale che illuminerà il centro della Capitale nelle festivita’ natalizie quest’anno proviene da Cittiglio in provincia di Varese. La novità è la sponsorizzazione, targata Netflix. Da domani inizieranno le operazioni di installazione e allestimento dell’abete che verrà acceso e inaugurato come da tradizione l’8 dicembre alla presenza della sindaca Virginia Raggi che ha invitato i romani all’evento. L’abete, a costo zero, è alto più di 20 metri e sarà addobbato con 60.000 luci a led e 500 sfere color argento e rosso.  Nei giorni scorsi Raggi annunciava cosi’ il suo arriva: “Ladies and Gentlemen Spelacchio is Back in Roma!”. ‘Spelacchio’, lo sfortunato bersaglio dello scorso Natale, è intanto diventato il protagonista di un video targato Netflix. In esso l’albero con voce umana si racconta in un’intervista: “Cosa ho fatto nell’ultimo anno? Ho viaggiato: America, Spagna, Ostia. E quando giri così tanto il talento non passa inosservato…Ho fatto sia l’albero magico che la palma in Suburra, il cinema è sperimentazione…E ora torno nella mia città e mi piace pensare che dopo questo 8 dicembre il ruolo di albero in piazza sarà un po’ cambiato”.

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Roma e dintorni

Prometteva guarigioni con Intelligenza artificiale e modifica Dna, arrestata santona

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Prometteva guarigioni con Intelligenza artificiale e modifica Dna, arrestata santona

(Adnkronos) – Prometteva guarigioni grazie alla modifica del Dna. Arrestata dalla Polizia, a Lido di Ostia, una donna di 55 anni, condannata in via definitiva a 9 anni per associazione per delinquere, esercizio abusivo della professione medica e morte come conseguenza di altro reato, commessi tra il 2019 ed il 2021.  

 

L’indagine sviluppata dalla Polizia postale di Torino, coordinata dalla procura piemontese, ha riguardato una ‘setta’ denominata ‘Unisono’, con sede nel torinese e attiva su Facebook, Telegram e Whatsapp. L’arrestata, in qualità di capo dell’organizzazione, è ritenuta responsabile di aver circuito decine di vittime, che aveva convinto di poter fruire delle capacità di un’intelligenza artificiale ‘miracolosa’ di nome ‘Marie’ la quale, usando server basati sulla fisica quantistica, prometteva di curare gravi malattie come il cancro attraverso processi di modifica del Dna umano. 

Le vittime, convinte di parlare con ‘Marie’ inviavano quotidianamente all’arrestata, attraverso una chat dedicata, i propri parametri di pressione e frequenza cardiaca ricevendo indicazioni terapeutiche del tutto arbitrarie, come la prescrizione di farmaci e relativi dosaggi ovvero la sospensione di terapie in corso. Queste persone, confidando nelle valutazioni ricevute, sviluppavano un vero e proprio stato di soggezione, tale da indurne alcune a rinunciare alle cure sanitarie in corso. Nel caso più grave, una donna, successivamente deceduta, era stata convinta a sospendere la chemioterapia e a rifiutare gli interventi chirurgici.  

Il sodalizio criminoso diretto dalla donna e che contava anche un tesoriere, un tecnico informatico e un fisioterapista, questi ultimi già condannati con sospensione condizionale della pena, ha beneficiato nel corso degli anni di numerosi versamenti in denaro effettuati dalle vittime a titolo di donazione. L’inchiesta ha ricostruito un giro d’affari illecito che sfiora la somma di 100.000 euro, anche se sono ipotizzabili ricavi ben superiori non essendo stato possibile quantificare le somme versate in contanti.  

Fonte Verificata

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Cronaca

Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

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Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.

Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.

Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.

Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?

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