Seguici sui Social

Politica

ROMA Il Campidoglio approva il Bilancio di previsione 2019

Pubblicato

il

ROMA Il Campidoglio approva il Bilancio di previsione 2019

ROMA Il Campidoglio approva il Bilancio di previsione 2019: i dettagli.

ROMA Il Campidoglio approva il Bilancio di previsione 2019. Il via libera da parte dell’Assemblea è arrivato dopo sette sedute e quattro delibere propedeutiche. 25 i voti favorevoli e 8 contrari, il tutto accolto dalla commozione dell’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, abbracciato dalla sindaca Raggi e applaudito dai consiglieri di maggioranza M5S. Prevista una spesa corrente per l’anno 2019 di circa 4,8 miliardi di euro, ovvero 170 milioni in più rispetto al previsionale del 2018. 1,12 miliardi andranno invece agli investimenti e alle opere pubbliche: doppiato dunque il precedente piano triennale (557 milioni).

Approvare il bilancio nei termini è un successo per tutti noi“, il commento della sindaca Virginia Raggi. “Ce la stiamo mettendo tutta per far ripartire questa macchina, questa è la manovra ‘Sblocca Roma’ che serve per cambiare la città nei prossimi tre anni. E anche per dare una scossa all’economia della Capitale“. Adesso, prosegue la prima cittadina, “risorse per 1 miliardo e 120 milioni di euro potranno trasformarsi in strade nuove, opere e mezzi per il trasporto pubblico, riqualificazione e messa in sicurezza di scuole ed edifici“. Nell’ultimo anno e mezzo, ha continuato “abbiamo ridotto il debito. Ora possiamo liberare fondi per i tanti progetti con cui vogliamo rendere la città più bella e vivibile“.

Nessuno – fa eco l’assessore Lemmettisi sarebbe preso la responsabilità di prendere in mano i conti nelle condizioni in cui li abbiamo trovati. Però adesso siamo nella possibilità di scegliere, magari non faremo le scelte che qualcuno si aspetta, quantomeno abbiamo talmente risanato i conti al punto tale da poter scegliere“. “Se siamo stati aiutati dal Governo? No. Queste sono tutte risorse nostre, questa è una manovra che è nostra, fondi dei romani e il bilancio di Roma Capitale con risorse nostre“.

4.794.545.428 euro la spesa corrente per il 2019. Di questi, buona parte andranno ai servizi sociali nei Municipi, che disporranno 202 milioni di euro (dai 193 precedenti) per far fronte alle esigenze del territorio. 55 milioni finanzieranno la manutenzione ordinaria delle strade si attestano a 55 milioni di euro, mentre alla manutenzione del verde sono destinati 16 milioni di euro per l’anno prossimo e circa 29 milioni nel biennio successivo.

Da registrare poi 949 milioni per i trasporti (730 al tpl, 218 per viabilità e infrastrutture), 879 milioni per l’ambiente (di cui 793 milioni per la gestione dei rifiuti), 870 milioni per il funzionamento della macchina politico-amministrativa (dagli organi istituzionali alle risorse umane), 709 milioni per le politiche sociali (313 per nidi e scuole dell’infanzia, 194 per interventi di inclusione, 77 in favore della disabilita’ e 57 degli anziani), 342 milioni alla Polizia locale, quasi 144 milioni per la tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, 33 milioni per lo sviluppo economico, 14 milioni per lavoro e formazione 9,7 milioni per politiche giovanili, sport e tempo libero, 7,7 milioni per lo sviluppo e valorizzazione del turismo, 1,7 milioni per l’Edilizia residenziale pubblica. Con 20,6 milioni saranno inoltre pagati gli interessi sui mutui e i prestiti contratti.

Agli investimenti 2019-2021 saranno invece destinati 1.120.378.309 euro. Di questi, la parte più rilevante, 490 milioni, andrà alla mobilità e i trasporti. Una cifra che servirà al finanziamento di opere quali l’avanzamento dei lavori della metro C (150 milioni) l’acquisto di autobus per 129 milioni di euro nel prossimo biennio, l’acquisto di 15 treni per la Metro B (12,6 milioni), i corridoi Eur-Tor de’ Cenci ed Eur-Tor Pagnotta (9 milioni), i nuovi impianti semaforici e per la priorità semaforica ai mezzi pubblici (8,5 milioni), il Grab (6,9 milioni), la sostituzione di 22 scale e 22 ascensori della Metro B (3,5 milioni), le nuove piste ciclabili (2,6 milioni), il nuovo tram dai Fori a piazza Vittorio (2,3 milioni) gli attraversamenti pedonali luminosi (1,3 milioni).

Oltre 313 milioni saranno invece destinati ai lavori pubblici e alla manutenzione urbana. Tra le opere in cantiere, la realizzazione del Ponte dei Congressi (144 milioni), la manutenzione straordinaria delle strade e ponti (84 milioni), l’ammodernamento degli impianti di illuminazione pubblica (6 milioni), la manutenzione di edifici scolastici (5 milioni), gli interventi contro il dissesto idrogeologico a Prima Porta (5 milioni).

Non si mancherà inoltre di potenziare le funzioni decentrate delle strutture territoriali. A tale scopo, previsti 60 milioni di euro in tre anni per investimenti e opere pubbliche di loro competenza. Una cifra doppia rispetto a quello stanziata nel previsionale dell’anno scorso (30 milioni) e ulteriormente innalzata con l’approvazione del maxi-emendamento della Giunta, che ha destinato ai territori altri 30 milioni.

Quanto alle entrate, derivano principalmente da due voci, concessioni edilizie relative a sanzioni e contributo di soggiorno. Dal primo capitolo arriveranno 37 milioni per il 2019, 47 per il 2020 e quasi 50 per il 2021. Il secondo garantirà invece nel triennio quasi 5 milioni nel 2019, quasi 15 nel 2020 e poco di più di 15 nel 2021. Saranno inoltre accesi mutui per 10 milioni di euro nel 2020 e 5 nel 2021. Soldi che andranno a finanziare le opere del Dipartimento Mobilità: più di 2 milioni per il tram di via Cavour, circa 5 milioni per scale mobili, marciapiedi e ascensori della metro B e circa 8 milioni nel biennio per muri di sostegno e deviatoi sempre sulla linea B.

Dipartimento che riceverà inoltre 10 milioni per il 2019, 14 per il 2020 e 14 per il 2021 per integrare il contratto di servizio per la gestione del trasporto pubblico periferico. 31 milioni nel 2019, 37 milioni nel 2020 e 41 nel 2021 saranno infine destinati al Dipartimento risorse umane.

Politica

Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

Pubblicato

il

Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

Fonte

Continua a leggere

Politica

Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Pubblicato

il

Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025