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ROMA — Ncc nuovamente in piazza per protesta

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ROMA — Ncc nuovamente in piazza per protesta

ROMA — Mercoledì 12 dicembre, le Ncc scenderanno in piazza per protestare contro il decreto che ne sancirebbe l’estinzione

Dopo la protesta andata in scena il 29 novembre, nella giornata di mercoledì 12 dicembre, dalle 9.00 alle 12.00, le imprese di autonoleggio con conducente (Ncc) scenderanno nuovamente in piazza a Roma. Il sit-in nazionale della categoria avrà luogo in piazza Santi Apostoli, allo scopo di generare una protesta contro l’entrata in vigore, a partire dal 2019, di un decreto che ne sancirebbe l’estinzione. Il suddetto decreto costringerebbe (tra gli altri provvedimenti) gli autisti a rientrare in rimessa alla fine di ogni corsa, con conseguenti danni all’ambiente (per il surplus di viaggi a vuoto) e alle imprese. Contemporaneamente, presso la sede, si terrà l’assemblea lombarda della categoria. In una nota congiunta, firmata anche dagli autonoleggiatori Fai-Confcommercio, gli Ncc si schierano apertamente contro i tassisti. “Non sappiamo di quali dati dispongano i sindacati dei tassisti a proposito della consistenza delle imprese Ncc. Evidentemente hanno fatto il conto delle aziende, non delle autorizzazioni, ma dimostrano ancora una volta che la loro idea di sviluppo passa attraverso la penalizzazione della concorrenza con il sostegno di manine politiche, che storicamente gliel’hanno sempre data vinta. Il concetto dei tassisti di riorganizzazione del settore non c’entra con un presunto ripristino della legalità, ma soltanto con la ricerca di un rinnovato monopolio a discapito dell’utenza e dei 200mila lavoratori delle imprese di noleggio con conducente. Non verrebbe danneggiato esclusivamente il comparto Ncc, ma anche tutto l’automotive e tutti i nostri fornitori: gommisti, commercialisti, concessionarie, distributori di benzina. Tutti quei beni e servizi che ruotano intorno a un comparto economico stimato in mezzo punto di Pil sarebbero a rischio, per non parlare dell’indotto del turismo, che è uno dei motori del Paese. Un danno, questo, inflitto all’economia generale per la miope avidità di pochi”. Gli Ncc saranno nuovamente a Roma venerdì 14 dicembre, questa volta al ministero dei Trasporti, per incontrare il viceministro Edoardo Rixi.

REGIONE LAZIO, FONDI UE 

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.

Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.

La crisi delle fede cristiana in Europa

In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.

Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.

La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.

Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.

Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

ClimaInRibellione: Attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso il Colosseo di Roma con un messaggio shockante ispirato a Papa Francesco, e potresti non credere a cosa è successo dopo!

In una mossa audace che ha catturato l’attenzione di tutti, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato il Colosseo, uno dei simboli più iconici di Roma, per diffondere un appello urgente contro il cambiamento climatico. Utilizzando le parole del Pontefice per amplificare il loro messaggio, questa protesta ha trasformato un sito storico in un palcoscenico globale di sensibilizzazione, lasciando i passanti a chiedersi: quanto è vicina la crisi ambientale alla nostra porta?

L’occupazione che ha fatto scalpore

Gli attivisti hanno strategicamente scelto il Colosseo per la sua visibilità mondiale, esibendo striscioni e slogan che riecheggiano le parole di Papa Francesco sul rispetto per il pianeta. “Laudato si'”, il celebre documento papale, è stato al centro della loro azione, ricordando a tutti che il tempo stringe per agire contro il riscaldamento globale. Testimoni oculari hanno descritto scene di tensione e ammirazione, con la folla che si è radunata per osservare l’evento in diretta.

Reazioni e impatti immediati

Le autorità locali e i responsabili del sito hanno risposto rapidamente, ma l’eco della protesta si è diffusa sui social media, generando dibattiti accesi. Con migliaia di condivisioni e commenti, questa iniziativa ha sollevato domande sul futuro delle manifestazioni ambientali: è solo l’inizio di una serie di azioni più audaci? Mentre il mondo osserva, l’impatto di questa occupazione potrebbe ispirare altri a unirsi alla causa, rivelando quanto il clima sia diventato un tema irrinunciabile.

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